Con una serie di brevi ritratti, come “acquarelli” letterari, Vittorio Emiliani racconta personaggi – che ha conosciuto – più o meno celebri, spesso dimenticati, e che hanno lasciato una traccia nell’Italia dal dopoguerra alla fine del secolo scorso

L’acquarello di VITTORIO EMILIANI

Ravennate, partecipò attivamente alla Resistenza particolarmente dura e sanguinosa in quella zona della pianura di Romagna. Ministro dei Lavori pubblici si dedicò particolarmente alla politica portuale e autostradale e rilanciò il porto della sua città dove Enrico Mattei aveva insediato con l’Anic l’industria. Quando un Vescovo retrivo, l’abate Negrin, proibì il ballo, Zaccagnini inaugurò le danze al tradizionale Ballo della Cri. Molto legato a Moro, fu profondamente colpito dal suo dramma. L’onesto Zac, come veniva chiamato, lasciò in ogni ambito e gesto politico una impronta di onestà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Direttore onorario - Ha cominciato a 21 anni a Comunità, poi all'Espresso da Milano, redattore e quindi inviato del Giorno con Italo Pietra dal 1961 al 1972. Dal 1974 inviato del Messaggero che ha poi diretto per sette anni (1980-87), deputato progressista nel '94, presidente della Fondazione Rossini e membro del CdA concerti di Santa Cecilia. Consigliere della RAI dal 1998 al 2002. Autore di una trentina di libri fra cui "Roma capitale Malamata", il Mulino.