Nella sua seconda visita nella città marchigiana dei due colli (Urbs bina) fu gentilmente risoluto nel voler ammirare “quella meraviglia del Palazzo Ducale”. Era domenica e non c’era nessuno ad aprire il pesante portone. Ci pensò la simpatica Soprintendente Maria Luisa Polichetti agitando una maxi chiave. E fece sapere, il futuro Carlo III, di voler fare come a Bologna: restaurare le case popolari di sua proprietà in Cornovaglia e ridarle ai propri inquilini. Un re appena nominato che, per strada, davanti a Buckingham Palace sorridendo si lascia dare un bacio da una spettatrice è capace, chissà, di molte sorprese Il corsivo di VITTORIO EMILIANI Università di Urbino, 6 maggio 1990: l’allora Principe di Galles ricevuto a Palazzo Bonaventura per un approfondito e cordiale incontro con il Magnifico Rettore Carlo Bo, nella foto di Paolo Bianchi insieme a Gianfranco Rossi, direttore amministrativo dell’Ateneo; sotto il titolo, l’imponente residenza Ducale “palazzo in forma di città” «MA IO DEVO assolutamente rivedere quella meraviglia del Palazzo Ducale»: Carlo d’Inghilterra venuto per la seconda volta in Urbino era gentilmente molto risoluto. Aveva da poco finito di ricordare il contributo lontano della sua casata alla Accademia e quindi alla casa di Raffaello su per il Monte, uno dei due colli sui quali sorge Urbino (Urbs bina)....

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Direttore onorario - Ha cominciato a 21 anni a Comunità, poi all'Espresso da Milano, redattore e quindi inviato del Giorno con Italo Pietra dal 1961 al 1972. Dal 1974 inviato del Messaggero che ha poi diretto per sette anni (1980-87), deputato progressista nel '94, presidente della Fondazione Rossini e membro del CdA concerti di Santa Cecilia. Consigliere della RAI dal 1998 al 2002. Autore di una trentina di libri fra cui "Roma capitale Malamata", il Mulino.