
A modo suo ha creato un linguaggio portando telespettatori e interesse non effimero ad una vita politica e televisiva sempre più asfittica e irrespirabile
Il corsivetto di VITTORIO EMILIANI
È UNA SOSTANZIALE espulsione quella di Fabio Fazio dalla Rai, dai tempi remoti in cui con altri giovanissimi stava alla corte di un Sandro Paternostro reduce da Londra, mi pare, ancora intriso di humour anglosassone (prima di impazzire per la bonazzona Carmen Di Pietro e addirittura sposarla). Fazio a suo modo, cioè ironicamente quanto rispettosamente, ha avuto decine e decine di ospiti dei più diversi generi con validi collegamenti in video, con Premi Nobel della scienza in specie. Insomma a modo suo ha portato telespettatori e interesse non effimero ad una vita politica e televisiva sempre più asfittica e irrespirabile. La sua trasmissione era per me, per noi, un appuntamento atteso per qualità degli ospiti internazionali e per domande e risposte in presenza o in collegamento informate ma spiritose. Ricreando personaggi che erano magari stati al mitico arboriano “Quelli della notte”. Insomma la sua forzosa assenza e quella della sua squadra di creativi — con l’ipocrisia del mancato rinnovo del contratto — lascia tutti orfani di un pezzo di Rai intelligente, spiritoso, inventivo. Come lo sostituiranno? Coi precedenti saltafossi del ministro Sangiuliano c’e da aspettarsi di tutto fuorché un divertimento diffuso e intelligente. Non ha forse scritto in altri tempi una monumentale biografia di Putin? Verba volant ecc. © RIPRODUZIONE RISERVATA