Sono il primo movimento maschile nato per difendere le donne. Organizzano flashmob da una città all’altra. Con il loro impegno vogliono cambiare la cultura dei maschi reazionari. Una iniziativa che non ha precedenti: «Vogliamo far sentire la nostra voce agli uomini, perché riflettano sui loro comportamenti e prendano coscienza che la violenza è un problema che trova origine in loro stessi». Parte ora la raccolta fondi per il progetto Spam, Supporto Psicologico Adulti Maltrattanti. Una donna ogni tre giorni muore uccisa. Tante le vittime per mano di mariti, fidanzati, padri e fratelli. Un dato agghiacciante di ANNA MARIA SERSALE ¶¶¶ Vogliono essere soggetti attivi di un cambiamento culturale profondo. Vogliono essere testimoni di un rapporto diverso tra uomo e donna, per combattere pregiudizi, stereotipi e ogni forma di violenza o dominio che offendano la dignità delle donne. Manifestano nelle strade e nelle piazze indossando cappello, scarpe e mascherina rossa, uno dietro l’altro, tenendo tra le mani un filo anch’esso rosso, perché il rosso è il colore del sangue. È il no maschile alla violenza. Sono silenziosi, ma il messaggio che veicolano è più forte di ogni discorso: occorre una nuova cultura. Dicono basta a umiliazioni, aggressioni fisiche, limitazioni della libertà, comportamenti violenti e parole che alle donne fanno male quanto...

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Giornalista professionista, ha lavorato al “Messaggero” dal 1986 al 2010. Prima la “gavetta” in Cronaca di Roma, fondamentale palestra per fare esperienza e imparare il mestiere, scelto per passione. Si è occupata a lungo di degrado della città, con inchieste sugli abusi che hanno deturpato il centro storico. Dal 1997 ha lavorato alle Cronache italiane, con qualifica di vice caposervizio, continuando a scrivere. Un filo rosso attraversa la sua carriera professionale: scuola, università e ricerca per lei hanno sempre meritato attenzione, con servizi e numerose inchieste.