
Secondo il Rapporto Oipe (Osservatorio italiano sulla povertà energetica, nel 2021 in Italia il fenomeno ha colpito circa nove milioni di persone e le regioni più colpite sono quelle meridionali. Lo stesso report ci fornisce un identikit della famiglia tipo colpita dal fenomeno: numerosa, che vive in abitazioni in cattivo stato e con un capofamiglia inoccupato o immigrato. Un profilo che però rischia di cambiare in fretta, visto che l’aumento dei prezzi delle bollette colpirà in maniera più forte soprattutto i lavori autonomi. Il protocollo di intesa firmato a Milano tra Enel e Fratello Sole (società no profit che si occupa di sostenibilità a cui aderiscono enti del terzo settore), ha l’obiettivo di contrastare la povertà energetica sostenendo gli enti che si occupano di conversione ecologica e aiuto alle famiglie in difficoltà. Comunità energetiche e mappatura della povertà energetica sono i principali strumenti specificati nel protocollo
ROMA, 30 NOV 2022 (Redazionale) — In questo pazzo anno di crisi, l’unica cosa che ci ha tenuto su di morale è stata l’insolita e gradevole temperatura che ci ha accompagnati fino a pochi settimane fa. Non illudiamoci: è stato un altro elemento della follia dei tempi, segno che la dinamica del cambiamento climatico non va nella direzione giusta. Se i governi europei hanno fatto una inesorabile corsa contro il tempo (e contro i prezzi) per garantirci le scorte energetiche di cui avremo bisogno, ora vedremo se e come sapremo gestire la domanda energetica nelle settimane e nei mesi a venire.
Nel frattempo, il problema dell’Unione Europea è cercare di abbassare i prezzi del gas e di fare in modo che tutti i paesi ne abbiano almeno per questo inverno. Per l’approvvigionamento dall’anno prossimo in poi si vedrà: i singoli stati si affideranno alle risorse rinnovabili, al nucleare o ai rigassificatori in base alle scelte energetiche compiute negli ultimi anni. È la grande occasione del continente, vedremo se la sapremo cogliere. Nel caso dovessimo raggiungere il 100% di scorte energetiche non dobbiamo però sentirci tranquilli: non tutte le famiglie europee e italiane potranno utilizzare l’energia in maniera completa. Negli ultimi anni in Europa è cresciuto un fenomeno strano e preoccupante dovuto a cause economico-sociali: la povertà energetica, un vero e proprio paradosso dei nostri tempi. Secondo la definizione dell’Unione Europea, per povertà energetica si intende quello stato in cui la spesa per le bollette rappresenta una grossa percentuale dei consumi delle famiglie, o quello stato in cui le famiglie devono ridurre il consumo di energia ad un livello tale che ha effetti negativi sulla loro salute e sulla vita quotidiana.
È una nuova forma di povertà, non difficile da immaginare di questi tempi in cui l’aumento della domanda energetica post-pandemia, l’inflazione e infine il conflitto in Ucraina hanno colpito tutte le famiglie italiane. Secondo il Rapporto Oipe (Osservatorio italiano sulla povertà energetica), nel 2021 in Italia il fenomeno ha colpito circa nove milioni di persone e le regioni più colpite sono quelle meridionali. Lo stesso report ci fornisce un identikit della famiglia tipo colpita dal fenomeno: numerosa, che vive in abitazioni in cattivo stato e con un capofamiglia inoccupato o immigrato. Un profilo che però rischia di cambiare in fretta, visto che l’aumento dei prezzi delle bollette colpirà in maniera più forte soprattutto i lavori autonomi.

Non c’è dubbio che la lotta alla povertà energetica debba passare dalle azioni prese a livello amministrativo. Lì dove non è possibile agire, come in molti ambiti civili, agiscono il terzo settore e le aziende. È il caso del protocollo di intesa firmato a Milano tra Enel e Fratello Sole, una società no profit che si occupa di sostenibilità a cui aderiscono enti del terzo settore. L’obiettivo del protocollo è quello di contrastare il fenomeno sostenendo quegli enti che si occupano di percorsi di conversione ecologica e di aiuto alle famiglie in difficoltà. Comunità energetiche e mappatura della povertà energetica sono i principali strumenti specificati nel protocollo. Nel primo caso si prevede di crearne in quei luoghi dove agiscono le varie componenti del terzo settore come parrocchie, associazioni religiose e cooperative sociali per poi condividere l’energia prodotta. Nel secondo, la mappatura prevede un’analisi a livello nazionale del fenomeno per individuare i possibili interventi a difesa delle famiglie colpite (specialmente in Sud Italia). Il tutto collegato a un’azione di continua formazione sui benefici delle comunità energetiche e la promozione della mobilità elettrica.
«Occorre mettere in campo in tempi rapidissimi idee nuove, progetti concreti e sinergie inedite per dare risposte rapide ed efficaci a tanti nostri concittadini», queste le reazioni di Fabio Gerosa, presidente di Fratello Sole, mentre Nicola Lanzetta, direttore di Enel Italia ha commentato la firma del protocollo come «un contributo a contrastare la povertà energetica nel nostro Paese, insieme a chi giorno per giorno è a fianco dei più deboli». © RIPRODUZIONE RISERVATA