La locandina del film diretto da Steven Spielberg e scritto con Tony Kushner; sotto il titolo, una scena con Sam-Steven Nel 1952 l’unico maschio della famiglia Fabelmans, Sam, viene portato per la prima volta al cinema a vedere “Il più grande spettacolo del mondo” di Cecil B. DeMille. Ha otto anni, e resta così impressionato dalla scena dell’incidente ferroviario da ricrearla molte volte con il suo trenino, riprendendola con una piccola cinepresa. Da quel momento il cinema diventerà la sua ragione di vita, e da autodidatta ne studierà tutte le tecniche, i trucchi e gli effetti speciali, mettendoli in pratica nei suoi filmini amatoriali. Una dichiarazione d’amore assoluto per l’arte cinematografica, un omaggio alla famiglia Spielberg La recensione di BATTISTA GARDONCINI * SE NON LO avete già fatto, tuffatevi nella magia del cinema con “The Fabelmans” di Steven Spielberg. Due ore e mezza di puro piacere per gli occhi grazie a una fotografia meravigliosa che vi riporterà indietro nel tempo, ai favolosi anni Cinquanta e Sessanta. E per la mente, perché la storia è avvincente nella sua semplicità, e, come sempre accade nelle opere del regista di maggior successo al mondo, ripropone un tema universale, che in questo caso è il contrasto tra la normalità degli affetti famigliari e gli...
“The Fabelmans” di Spielberg: nascita di una passione divorante, un inno al cinema
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Battista Gardoncini
Giornalista, già responsabile del telegiornale scientifico Leonardo su Rai 3. Ha due figlie, due nipoti e un cane. Ama la vela, la montagna e gli scacchi. Cerca di mantenersi in funzione come le vecchie macchine fotografiche analogiche che colleziona, e dopo la pensione continua ad occuparsi di scienza, politica e cultura sul blog “Oltreilponte.org”.