Oggi a Mosca si svolgono i funerali di Mikhail Gorbaciov in forma privata aperta al pubblico. Dalla Casa dei sindacati, dove gli è stato dato l’ultimo saluto, il feretro raggiungerà il cimitero centrale di Novodevichy nella capitale russa. Il Premio Nobel per la Pace del 1990 (conferitogli per il suo contributo alla fine della guerra fredda con i paesi occidentali) raggiunse vette di popolarità altissime nella seconda metà degli anni Ottanta. Quando la politica e il giornalismo erano ancora una cosa seria (e senza prendersi troppo sul serio), ispirò anche un gioco “politico” di grande successo, alla cui ideazione partecipò attivamente il nostro Cesare Protettì, come ci racconta lui stesso in questo articolo L’articolo di CESARE PROTETTÌ L’idea di “Politistrojka” venne a due giovani cronisti dell’Ansa e a un funzionario della Camera nel celebre corridoio dei “passi perduti” di Montecitorio; sotto il titolo, Raissa Gorbaciova e Mikhail Gorbaciov nella seconda metà degli Anni 80 furono una coppia molto pop in Unione Sovietica e soprattutto in Occidente ERA IL 1988: le giornate nella sala stampa di Montecitorio potevano essere davvero molto lunghe per il manipolo di giornalisti d’agenzia che dovevano curare i vari aspetti della giornata politica e parlamentare e presidiare le Commissioni, l’Aula e seguire le riunioni dei gruppi e...
“Politistrojka”, come Gorbaciov ispirò il nome per il Grande Gioco della Politica in Italia
Cesare A. Protettì
Giornalista e saggista, è stato fino al gennaio 2016 il direttore delle testate del Master di Giornalismo dell’Università Lumsa di Roma, dopo essere stato per molti anni docente ai corsi per la preparazione all’esame di Stato organizzati dall’Ordine dei giornalisti a Fiuggi. E’ stato Caporedattore centrale dell’agenzia di stampa ApBiscom (ora Askanews) dopo una lunga carriera all’Ansa nel Servizio Diplomatico, al Politico e agli Interni. Autore di una decina di saggi e manuali, con Stefano Polli ha scritto E’ l’agenzia bellezza! (seconda edizione nel 2021), ha curato “Pezzi di Storia” (2021) ed è coautore del libro di Giovanni Giovannini Il Quaderno Nero, Settembre 1943-aprile 1945 (2004, Scheiwiller).