Una strada di Faenza completamente allagata Partendo dalle proporzioni eccezionali dell’evento meteo, il geologo Fabio Luino, ricercatore al Cnr-Irpi d Torino, ripercorre fatti e conseguenze della tragica alluvione che ha devastato la Romagna. Proponendo una chiave di lettura che, nella sua semplicità, ridimensiona molte delle valutazioni che sono state fatte finora. Luino pone l’attenzione su alcuni aspetti, dagli argini di terra “pensili”, superiore di alcuni metri alle zone travolte dall’acqua, alle speculazioni che hanno fatto costruire tante abitazioni, fino a interi quartieri, dove non si sarebbe dovuto costruire. Ecco un breve “viaggio” nel disastro accaduto, con qualche consiglio – coinvolgendo le scuole – per evitare la tragedia prossima ventura L’analisi di FABIO LUINO Uno schema che mostra la differenza tra un alveo di un fiume incassato e uno pensile UN DISSESTO GEO-IDROLOGICO: un altro evento calamitoso ha colpito l’Emilia Romagna nella stessa area già colpita agli inizi di maggio. Questa volta però i danni sono stati decisamente maggiori e ci sono state molte vittime. Tutto naturalmente ha origine da un evento meteo. Una forte perturbazione molto diffusa ha colpito l’Appennino a Sud-Ovest della pianura romagnola provocando svariate centinaia di frane nelle zone collinari, alcune delle quali hanno isolato interi paesi a causa delle loro dimensioni. Molte hanno coinvolto le strade a mezzacosta traslandole...
Alluvione in Romagna. Quali sono gli errori all’origine della tragedia e perché sono crollati gli argini
Fabio Luino
Ricercatore senior del CNR-IRPI di Torino e responsabile dell’Area Tematica Rischio Idrogeologico della SIGEA. Luino è un geologo che da oltre 30 anni studia i problemi geo-idrologici del Nord Italia e ha studiato molti eventi alluvionali dalla Valtellina 1987 al Piemonte 1994, dalle Cinque Terre del 2011 ad Olbia 2013