Qui in alto, esercitazione con missili terra aria; sotto il titolo, manifestazione contro la crisi climatica «L’esercito americano — scrive il Time alla vigilia dell’invasione russa in Ucraina — assorbe più petrolio di qualsiasi altra istituzione sulla Terra per far volare i jet, riscaldare gli edifici, trasportare cibo e rifornimenti in 750 basi sparse in tutto il mondo, un processo che, tutto sommato, produce un’impronta di emissioni superiore a quella dell’intera Svezia». Paragonando le emissioni degli Stati, nel 2019 le forze armate Usa risultavano essere la 47esima più rilevante fonte di gas serra (GHG) al mondo, solo considerando le emissioni derivanti dal consumo di carburante e non invece le armi. La decisione degli Usa di ritirarsi dal Protocollo di Kyoto del 1997, ha consentito loro di non dover dichiarare le emissioni dell’esercito L’analisi di LAURA CALOSSO L’EUROPA SI DICHIARA impegnata nella transizione ecologica, con l’obiettivo di ridurre le emissioni, eppure, in questi anni non ha mosso un dito per evitare il riesplodere della guerra in Ucraina, che oltre alla devastazione del Paese sta producendo danni ambientali per l’intero continente. Già, perché le armi inquinano, sia in fase di produzione sia in fase di utilizzo. Non solo la guerra in Ucraina è stata usata per riaprire le centrali a carbone, il...
La macchina bellica nella crisi climatica: le guerre uccidono in due modi, il secondo è l’inquinamento
Laura Calosso
Scrittrice, giornalista e traduttrice, laureata in Scienze Politiche e in Lettere, Culture moderne comparate, Letteratura tedesca. Ha lavorato come giornalista e addetta stampa. La carriera di scrittrice è iniziata con una menzione di merito al Premio Calvino, edizione 2008/2009, e il primo romanzo "A ogni costo, l'amore" pubblicato da Mondadori nel 2011. Il giornalismo d’inchiesta è la sua passione. Lavora nel mondo dell’editoria e per la Rai.