La cattura di San Pietro dell’artista senese Rutilio Manetti (1571-1639), trafugata dal Castello di Buriasco nel 2013 e mostrata dal programma Report su Rai 3

L’ultima puntata di Report mette sotto accusa Vittorio Sgarbi per la compravendita di un’opera poi rivelatasi un falso. Sembra una legge del contrappasso: anni fa l’attuale sottosegretario alla Cultura accusò Andrea Emiliani, fratello di Vittorio, che è stato per quasi mezzo secolo prima ispettore e poi soprintendente ai beni storici e artistici di alcune delle più belle città d’Italia, di aver acquistato per sé un’opera dello Scarsellino. Accusa rivelatasi del tutto infondata, e il buon nome di Andrea Emiliani – che il critico d’arte provò volontariamente o meno a sporcare – non è stato toccato. Ora sotto accusa è Sgarbi. Stavolta però si tratta non di parole incaute ma di un’inchiesta giornalistica


◆ Il corsivetto di VITTORIO EMILIANI

Ho appena finito di vedere la puntata di Report del 7 gennaio nella quale si è raccontato e dimostrato in modo indubitabile che un grande quadro sulla Cattura di San Pietro acquistato e poi rivenduto – come disse il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi – risulta chiaramente un falso. Lo cito perché Sgarbi accusò con calunnie infondate mio fratello Andrea che è stato per 47 anni prima ispettore e poi soprintendente ai beni storici e artistici di Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna e Rimini senza alcuna macchia nel proprio lunghissimo operato. Fra l’altro Andrea Emiliani collaborò col Servizio Recupero Opere d’Arte prestandosi a fungere nottetempo da esperto che si fingeva interessato all’acquisto di opere d’arte rubate col fine di arrivare ai responsabili del furto. Non solo: promosse con équipes di esperti numerose campagne per il rilevamento in intere vallate dell’Appennino emiliano e romagnolo col fine poi di procedere al vincolo di quei beni medesimi.

A sinistra Vittorio Sgarbi, a destra Margherita Chiosso, proprietaria del Castello di Buriasco; al centro il quadro conteso

Il servizio di Report è stato puntuale, anzi puntualissimo. Cosa che ha palesemente infastidito Sgarbi che con ogni evidenza si sentiva sotto accusa per un traffico di quadri, come mercante quindi. A mio fratello imputò l’acquisto per sé di un piccolo quadro dello Scarsellino pittore ferrarese minore del ‘600. Accusa dimostratasi del tutto infondata. Ma intanto il fango era stato gettato su un alto funzionario dello Stato per decenni dimostratosi rigoroso e pulito. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Direttore onorario - Ha cominciato a 21 anni a Comunità, poi all'Espresso da Milano, redattore e quindi inviato del Giorno con Italo Pietra dal 1961 al 1972. Dal 1974 inviato del Messaggero che ha poi diretto per sette anni (1980-87), deputato progressista nel '94, presidente della Fondazione Rossini e membro del CdA concerti di Santa Cecilia. Consigliere della RAI dal 1998 al 2002. Autore di una trentina di libri fra cui "Roma capitale Malamata", il Mulino.