
L’Eni dice a Roma quel che il governo deve fare e si fa dire da Putin come fare. “Tutto il resto è noia, tranne quando Lui mi porta dietro tra sceicchi e pittoreschi dittatori africani”, pensa forse il titolare della Transizione ecologica made in Italy, indossando la livrea di “Plenitude”. In agguato il “colpo dello scorpione” in Parlamento contro la tassa una-tantum sui superprofitti e le speculazioni finanziarie delle compagnie di combustibili fossili. Mentre scoppia il caso della sicurezza degli impianti nucleari francesi dopo il can can a favore dell’energia atomica nella tassonomia verde dell’Unione Europea
L’articolo di MASSIMO SCALIA, fisico matematico
NON SE NE PERDE una l’indomabile “Cingo”. Adesso, mentre alla Camera si sta discutendo il provvedimento che dovrebbe finalmente tagliare un po’ le unghie ai predatori degli italiani e della loro salute — il mitico 25% sottratto ai nauseabondi sovraprofitti del gas —, eccolo indossare senza più infingimenti, se mai ce ne erano stati, la livrea di “Plenitude”. Il vero nemico da battere è la “lobby dei rinnovabilisti”, tuona (La Stampa, 26 maggio). In perfetta sintonia con l’azione lobbistica di Descalzi & C e al suo impetuoso forzante sui Deputati contro quel provvedimento definito “iniquo e punitivo” (Il Sole24Ore, 6 maggio 2022, p.3). Neanche quei sovraprofitti fossero un bene di famiglia! secondo l’antica tradizione italiana della preminenza della “roba” su tutto il resto.


È così impegnato “Cingo”, che si è pure dimenticato della sua cara fissione nucleare. Oddio, una dimenticanza felice, come quella della quasi totalità dei grandi media cui non è parso vero di negare un po’ di spazio al Rapporto dell’Autorità per la sicurezza nucleare (Asn) francese. «Il sistema elettrico francese deve affrontare oggi una inedita doppia fragilità sul fronte della disponibilità, che riguarda sia gli impianti del ciclo del combustibile che il parco dei reattori nucleari». È l’allarme lanciato dal presidente Asn, Bernard Doroszczuk, che in un’audizione parlamentare ha insistito in particolare sui problemi di corrosione riscontrati in alcuni reattori, le cui cause «sono ancora ignote». Ed ha avvertito che risolvere il problema della corrosione richiederà «un piano di grande scala», per sviluppare il quale serviranno «molti anni». Mentre l’EdF, l’Enel francese, riduce le stime di produzione 2022 e valuta in 18,5 miliardi di euro l’impatto negativo sul margine operativo lordo (Ebtida) dell’Ente. Ovviamente a carico dei francesi, atteso il fatto che le Società coinvolte sono proprietà del Governo.
“A ogni giorno basta il suo affanno”, recita tra sé “Cingo”. E del resto quello sguardo dislessico che i grandi media adottano per notizie sgradite al “Disgusting” è una protezione al momento sufficiente. Che poi, aggiungiamo noi, non è che Internet vada molto meglio. Avevamo dato un minimo di pubblicità a una diffida avanzata da alcuni di noi nei confronti dell’Eni. Andate un po’ a cercare su “Google” notizia di questa diffida! Su “Google” c’è proprio tutto, anche chi ha rubato la marmellata. Di quella diffida, nisba.
