La nipotina di Mubarak non ha insegnato nulla: questa destra, incurante degli scandali, delle sentenze passate in giudicato e del ridicolo, sta dicendo al paese di sentirsi rappresentata da Berlusconi. Il centro sinistra non ha neppure il coraggio di dire una parola chiara sul suo candidato, e balbetta le solite dichiarazioni inconcludenti sui problemi di metodo che devono precedere le discussioni sui nomi Il corsivo di BATTISTA GARDONCINI Il capo della destra Berlusconi si fa beffe di alleati e benpensanti, un’altra volta CREDEVO CHE CON la nipotina di Mubarak la destra italiana avesse toccato il fondo. Ma quello che sta accadendo in queste ore è peggio. Molto peggio, perché allora c’era una maggioranza di governo che tentava di difendere un premier indifendibile per evitare di soccombere insieme a lui. Squallido, ma comprensibile. Qui, invece, c’è una destra libera di scegliere, che non rischia nulla, e anzi avrebbe buone possibilità di mandare comunque una persona di suo gradimento sul colle più alto. Questa destra, incurante degli scandali, delle sentenze passate in giudicato e del ridicolo, sta dicendo al paese di sentirsi rappresentata da Berlusconi. Senza vergogna, e apparentemente dimentica del fatto che perfino gli elettori gli hanno da tempo voltato le spalle, visto che nei sondaggi il suo partito azienda è...
Verso l’erto Colle. Quando il nome fa schifo: la destra senza vergogna e la sinistra senza parola
Battista Gardoncini
Giornalista, già responsabile del telegiornale scientifico Leonardo su Rai 3. Ha due figlie, due nipoti e un cane. Ama la vela, la montagna e gli scacchi. Cerca di mantenersi in funzione come le vecchie macchine fotografiche analogiche che colleziona, e dopo la pensione continua ad occuparsi di scienza, politica e cultura sul blog “Oltreilponte.org”.