Uscendo da Palazzo Chigi dopo un lungo incontro da lui richiesto, il capo di Azione ha detto di Giorgia Meloni: «è una persona seria» che lo «affascina» e lo predispone positivamente «dal punto di vista della chimica». Non ci sono precedenti di dichiarazioni analoghe ma è comprensibile: difficile avere reazioni “chimicamente” rilevanti in un incontro con Giuseppe Conte. Il capo di Italia Viva ha fatto il gregario silenzioso in campagna elettorale per non scomparire dal parlamento. Nei giorni in cui Calenda offriva collaborazione al governo, Renzi dichiarava invece che entro un anno lo farà cadere. Egli da solo: uno che non sta mai con le mani in mano. L’inventore della Leopolda, degli 80 euro, del referendum e della scissione si sta forse annoiando Il pensierino di GIANLUCA VERONESI E IO CHE credevo che tra i due quello spettacolare fosse Renzi! Invece è Calenda che da quando ha deciso di giocare in serie A non dà tregua a giornalisti dietrologi, politici concorrenti, italiani elettori. È tutto un colpo di scena, non lo trovi mai dove, prevedibilmente, dovrebbe essere. In genere passa il suo tempo a polemizzare con le altre opposizioni e a tentare di migliorare il lavoro del governo. Mi correggo: della presidentessa del Consiglio. Niente di scandaloso. Per un partito che...
Il terzo gode: Calenda ha brividi “chimici” per Meloni, Renzi organizza le Olimpiadi a La Mecca?
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Gianluca Veronesi
Si laurea a Torino in Scienze Politiche e nel ’74 è assunto alla Programmazione Economica della neonata Regione Piemonte. Eletto consigliere comunale di Alessandria diventa assessore alla Cultura e, per una breve parentesi, anche sindaco. Nel 1988 entra in Rai dove negli anni ricopre vari incarichi: responsabile delle Pubbliche relazioni, direttore delle Relazioni esterne, presidente di Serra Creativa, amministratore delegato di RaiSat (società che forniva a Sky sei canali) infine responsabile della Promozione e sviluppo. È stato a lungo membro dell’Istituto di autodisciplina della pubblicità.