SITUAZIONE POLITICA MOLTO complicata in Perù. Il presidente Pedro Castillo è stato deposto e sostituto dalla vicepresidente Dina Boluarte. La elezione di Castillo sostenuto da una ampia coalizione democratica aveva coltivato una grande speranza di cambiamento dopo gli anni della dittatura. Speranza tradita dall’eccentrico presidente che ha collezionato un errore dopo l’altro, non ultimo quello di ignorare il parlamento e circondarsi di un ristretto gruppo di fedelissimi. Il marasma in tutti i settori ha favorito la crescita della destra ultraconservatrice, legata ai propri interessi corporativi, corrotta e golpista. Una possibilità che oggi molti richiamano.
Castillo continua ad avere un po’ di sostegno tra le comunità indigene ma quasi nullo nelle città. La nuova presidente non è considerata come una politica di destra ma la sua maggioranza è variegata da molte tendenze certamente non progressiste. Difficile in questa situazione realizzare gli obiettivi di programma annunciati due anni fa. Il Perù torna ad essere un paese in equilibrio sul burrone del golpe. Nel link che segue, un’analisi di Gustavo Espinoza Montesinos (“Portside”, 10 dicembre 2022) sulla situazione nel paese sud americano: https://portside.org/2022-12-10/peru-reactionary-coup-consummated. — (rassegna stampa a cura di Toni Ferigo) © RIPRODUZIONE RISERVATA