Il Presidente eletto della Finlandia a Firenze: uno sguardo alle ultime notizie sul Lungarno a Ponte Vecchio

Il primo marzo Alexander Stubb diventerà “operativo” come Presidente della Finlandia. Ma prima di insediarsi ufficialmente è voluto andare a Firenze, per chiudere il suo rapporto di docente e direttore, durato quasi quattro anni, della School of Transnational Governance. L’istituto, con sede a Firenze, è inserito nell’Istituto Universitario Europeo, Eui, con sede a Fiesole. Storia di un rapporto speciale tra la Toscana e il Presidente dell’ultimo Paese entrato nella Nato


◆ L’articolo di GIANFRANCO NITTI

A pochi giorni dal suo insediamento ufficiale (1° marzo), il neo eletto Presidente della Repubblica finlandese, Alexander Stubb, è volato a Firenze per definire la chiusura del suo rapporto di docente e direttore, dal primo maggio 2020, della School of Transnational Governance, istituto, con sede a Firenze,  inserito nell’Istituto Universitario Europeo, Eui,Istituto Universitario Europeo, Eui, con sede a Fiesole. Stubb, incontrando docenti, studenti ed invitati, ha svolto quella che può definirsi una lezione di saluto, definendo il periodo trascorso in Toscana come i migliori anni della sua vita e considerandosi orgoglioso di quanto ha realizzato a scuola, insieme a tutta la struttura dell’istituzione, esprimendo gratitudine per l’opportunità di aver fatto parte di qualcosa di nuovo, simile a una impresa innovativa.

Nell’intervento di commiato, inframmezzato da qualche battuta scherzosa, ha svolto anche una riflessione su come il mondo era configurato nel 1989, anno in cui lui studiava negli Usa, e che segnò la fine della guerra fredda, suscitando speranze, mentre, attualmente «si vive un periodo di maggiore disperazione: ci sono due grandi guerre in corso e numerosi conflitti minori. La storia non si è fermata, e non tutti i paesi si sono indirizzati verso una democrazia liberale». Per Stubb gli studenti del nostro tempo si trovano ad affrontare  una «missione molto più grande» nel mondo rispetto a quella che aveva lui all’epoca, evidenziando che se gli studenti stessi si sentono scoraggiati vuol dire che gli insegnanti non hanno ben trasmesso il messaggio che sono loro, gli studenti, a poter cambiare la situazione, invitandoli a non semplicemente sperare ma anche ad agire, con un impegno nei settori della società loro più congeniali. 

A chi gli chiedeva quali possano essere le tre priorità del suo mandato, Stubb ha risposto che sono «pace, pace e pace». Il principale obiettivo di un Presidente è quello di mantenere la pace, se se ne presenta la possibilità e, terminato il suo mandato, di voler esser certo di lasciare la Finlandia come uno dei migliori Paesi al mondo, basato su una società aperta, una democrazia liberale e con sistema sociale ben funzionante.

In occasione del suo incontro di commiato, Stubb ha anche inaugurato nel palazzo Buontalenti, sede della Scuola, una “sala della pace” intitolata a Martti Ahtisaari, già Presidente della Repubblica finlandese e premio Nobel per la pace nel 2008. Presente all’inaugurazione c’era anche il figlio di Ahtisaari, Marko Ahtisaari. Nella circostanza, Stubb ha affermato che «Martti Ahtisaari è stato per me un mentore, una figura paterna ed un insegnante. Una persona che ho ammirato. Il suo premio Nobel è stato motivo di grande orgoglio per noi finlandesi». Nel suo profilo Facebook ha così commentato il suo saluto: «Bello rivedere colleghi e amici a Firenze. Un addio emozionante. Nostalgico. Quattro anni meravigliosi con studenti, compagni, personale e docenti. Abbiamo costruito insieme le basi di una Scuola unica. Quando ho iniziato nel 2020 noi della Florence School of Transnational Governance eravamo una start-up di meno di 30 persone. Oggi siamo una famiglia di poco meno di 300 persone. Veniamo da tutto il mondo, con percorsi di vita diversi. All’inizio non avevamo un nostro edificio. Ora siamo nel centro di Firenze, al Palazzo Buontalenti, uno dei più grandi progetti di restauro pubblico dello Stato italiano. Sono così orgoglioso di ciò che il nostro gruppo ha raggiunto. Allo stesso tempo penso che questo sia solo l’inizio ed auguro il meglio, certo che porterete la Scuola al livello successivo».

Stubb era giunto a Firenze proveniente da Monaco di Baviera ove si trovava in occasione della Conferenza sulla Sicurezza, un incontro annuale riservato a governanti e politici mondiali. Durante l’evento, alla domanda di giornalisti se l’Occidente avesse fallito nel sostenere l’Ucraina, Stubb aveva risposto che «se l’Occidente non fosse riuscito a sostenere l’Ucraina, esso non esisterebbe più». Per Stubb, che fu ministro degli Esteri nel 2008, quando la Russia invase la Georgia, la Georgia probabilmente era una questione minore per Vladimir Putin, mentre la guerra in Ucraina non lo è, ritenendo che «questa guerra è troppo grande perché Putin possa fallire, e questo è ciò che la rende piuttosto problematica». Stubb ritiene che il sostegno all’Ucraina debba essere continuo, sia economicamente che militarmente, sottolineando che le consegne di armi rappresentano una sfida attuale poiché l’unica cosa che Putin capisce è il potere. Se si mostra qualsiasi debolezza – qualsiasi elemento debole – lui attacca. Ha anche sottolineato che la Russia deve essere ritenuta responsabile della guerra in Ucraina e della morte di Alexei Navalny. Ha auspicato un coinvolgimento della Cina nella soluzione del conflitto poiché ha un ruolo primario nelle relazioni con la Russia. 

Qui e più in alto, l’incontro di Alexander Stubb nell’Istituto Universitario Europeo, Eui, di Fiesole

Stubb ha descritto come utili i suoi incontri informali a Monaco, comprese le discussioni con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e il primo ministro norvegese Jonas Gahr Stöhre, oltre all’ex segretario di Stato americano Hillary Clinton e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L’incontro di Monaco ha contrassegnato le prime dichiarazioni pubbliche di Stubb da quando ha vinto le elezioni presidenziali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giornalista pugliese, da tempo residente a Roma, è corrispondente dall'Italia di alcune testate finlandesi. È stato eletto più volte nel Consiglio direttivo dell'Associazione della Stampa estera in Italia, alla quale è iscritto dal 1989.