Qui in alto, colonna di profughi siriani al confine con la Turchia; sotto il titolo, ucraini in fuga dalle bombe di Putin Polonia, Ungheria, Austria per anni hanno respinto alle loro frontiere i profughi di guerra, rifiutato ogni distribuzione a livello europeo di quelli che arrivavano in Italia e nel sud dell’Europa. Adesso accolgono a braccia aperte gli ucraini in fuga dai missili di Putin. Un miracolo: quelli — i respinti — erano mussulmani, mediorientali, afghani, africani di pelle scura, mentre questi — gli accolti — sono cristiani, bianchi, spesso biondi e di carnagione chiara. Quanto durerà questo clima di benevolenza non tanto verso i disgraziati della terra in genere, ma verso quelli ucraini in particolare? L’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite stima che l’ondata di profughi potrebbe crescere oltre un milione e mezzo di unità. Difficile che Polonia, Ungheria e gli altri paesi di confine continuino ad essere così generosi L’articolo di STEFANO RIZZO, americanista I respinti erano mussulmani, mediorientali, afghani africani di pelle scura; gli accolti sono cristiani, bianchi, spesso biondi e di carnagione chiara; quelli erano “altri”, questi sono dei “nostri” GESÙ HA FATTO il miracolo, ha toccato il loro cuore e sono diventati buoni e accoglienti. Perdonate l’osservazione irriverente. Ma che altro dire di Polonia,...
Crisi Ucraina. Miracoli sui profughi di guerra: i respinti e gli accolti, i “nostri” e gli “altri”
Stefano Rizzo
Giornalista, docente universitario, romanziere, ha insegnato relazioni internazionali all’Università la Sapienza di Roma. Ha collaborato con svariate testate a stampa e online scrivendo prevalentemente di politica e istituzioni degli Stati Uniti. E’ autore di svariati volumi di politica internazionale: Ascesa e caduta del bushismo (Ediesse, 2006), La svolta americana (Ediesse, 2008), Teorie e pratiche delle relazioni internazionali (Nuova Cultura,2009), Le rivoluzioni della dignità (Ediesse, 2012), The Changing Faces of Populism (Feps, 2013). Ha pubblicato quattro volumi di narrativa; l’ultimo è Melencolia (Mincione, 2017)