LA BIOGRAFIA POLITICA ed umana di Luiz Inácio Lula da Silva è conosciuta in gran parte del mondo. Il ragazzino del Nord Est brasiliano che diventa Presidente. Meno nota quella di Maria Osmarina Silva, ministra per l’Ambiente nel governo presieduto da Lula, insediato l’1 gennaio 2023. I due si conoscono da molto tempo sin dalla nascita del Partido dos Trabalhadores, il partito fondato da Lula a cui aderì subito Marina. Hanno già condiviso responsabilità di governo tra il 2003 e il 2008, e sono stati protagonisti di scontri formidabili. Il punto di rottura negli anni passati è stato l’ambiente, in particolare l’Amazzonia, non solo l’oceano verde ma anche i suoi abitanti, la loro cultura e civiltà.
Marina è stata collaboratrice di Chico Mendes il sindacalista dei suringheros (fra i quali lei è nata), estrattori della gomma dagli alberi, ucciso dai latifondisti il 22 dicembre 1988. Il realismo di Lula si scontrò con l’idealismo di Marina è stato il modo superficiale per commentare il dissidio passato. Si trattava di visioni politiche differenti soprattutto su cosa fare per l’Amazzonia. Un tesoro da proteggere con realismo per l’uno, un perno per una politica ampia di sviluppo sostenibile ed ecologico per l’altra. Ed a questo punta ora la formazione di un superministero alla cui direzione c’è Marina Silva. Le Nouvel Observateur (L’Obs) con l’articolo a firma di Philippe Boulet-Gercourt ha raccontato “le dieci cose da sapere” sulla superministra al link che segue: https://www.nouvelobs.com/monde/20230103.OBS67878/bresil-10-choses-a-savoir-sur-marina-silva-ministre-de-l-environnement-de-lula.html. — (rassegna stampa a cura di Toni Ferigo) © RIPRODUZIONE RISERVATA