Il ministro Cingolani invoca lo snellimento attraverso il “metodo Genova” seguito per il nuovo ponte, in deroga alla legge sugli appalti. Il ministro Giovannini non sembra ritenerla la procedura giusta per rispettare i principi europei, a cominciare dalle gare e dalle valutazioni di merito. I progetti arretrati sottoposti alla Valutazione ambientale sono intanto 644, compresi quelli ritenuti inaccettabili. E la Commissione, anziché rigettare progetti di bassissima qualità, collabora alla loro integrazione, per poi approvarli con decine di prescrizioni. Attività che durano mesi se non anni, allungando i ritardi L’analisi di SAURO TURRONI ¶¶¶ È l’eterno mantra sulle opere pubbliche, stavolta un po’ più polifonico. Il ministro Cingolani, così come i suoi colleghi Giovannini e Franceschini, intende riformare il sistema delle autorizzazioni delle opere del Recovery Plan per consentire la loro realizzazione entro il 2026, come richiesto dalla Ue. Dalle sue dichiarazioni sembra che, in realtà, si voglia sposare – ancora una volta – la vulgata confindustriale secondo la quale i tempi lunghissimi delle autorizzazioni in campo ambientale sarebbero in gran parte colpa della burocrazia. È la litania che dura da anni e denota convinzioni sbagliate o superficiali. Esse non vengono certo fugate dalle pur apprezzabili dichiarazioni del ministro Giovannini secondo cui «qui non si tratta soltanto di imboccare qualche scorciatoia, ma di...
Velocità o buoni progetti? Transizione ecologica e Recovery Plan alla prova dei fatti
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Sauro Turroni
Architetto e urbanista, dal 1972 ha svolto la propria attività professionale pubblica in qualità di dirigente presso i Comuni di Cervia e Cesena; dal 1986 è stato dirigente all’urbanistica, servizio tutela e valorizzazione del territorio, della Regione Emilia Romagna. Ha progettato, fra l’altro, il Piano Territoriale Paesistico dell’Emilia Romagna, ed è stato responsabile del laboratorio regionale per la sperimentazione della pianificazione ecologica. Dal 1992 e per quattro legislature consecutive è stato deputato e senatore dei Verdi. È stato anche il primo parlamentare italiano a recarsi in Antartide e in Artide per le ricerche sul clima. Dal 2007, per otto anni è stato membro della Commissione scientifica nazionale per l’Antartide (Csna). Nel settembre del 1995 è stato a Mururoa con Greenpeace contro gli esperimenti nucleari e nel ’96 a Cernobyl per il decennale della catastrofe. Dal 1994 al 1996 ha fatto parte della delegazione italiana presso l’Osce. È presidente di una Fondazione con scopi di solidarietà sociale.