Dopo le polemiche per l’inserimento di Raffaelle Fitto come vicepresidente, l’Europarlamento ha approvato la nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen. Il voto: 370 sì, 282 no e 36 astensioni. Ma nel frattempo era stata già promosso, nella Relazione della Commissione presentata ad ottobre, il lavoro impostato nei governi precedenti, Conte 2 e Draghi, poi affidato allo stesso Fitto come ministro delle Politiche europee e competente sul Pnrr (incarico che ha dovuto lasciare). L’Italia ha ricevuto anche elogi. Ecco nel dettaglio il giudizio della Commissione Europea


◆ L’analisi di GIORGIO DE ROSSI

Lo scorso 10 ottobre la Commissione europea ha presentato al Parlamento ed al Consiglio la “Relazione sul dispositivo per la ripresa e la resilienza”. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza, noto come Rrf, è lo strumento centrale della NextGeneratiomEu, ossia è il Piano di ripresa dell’Europa per emergere, con più forza e maggiore durata, dagli effetti economici e sociali, senza precedenti, provocati dalla pandemia di Covid-19. Il predetto Piano, costituito nel 2021, con scadenza alla fine del 2026, fornisce un concreto sostegno finanziario agli Stati membri necessario per l’attuazione di una combinazione di riforme e di investimenti pre-concordati. Nel corso del tempo, si legge nella Relazione, la Rrf si è adattata alle nuove sfide ed ha fornito un sostegno fondamentale agli Stati dell’Unione a seguito dell’aggressione immotivata della Russia contro l’Ucraina e della conseguente crisi energetica. Dopo alcuni ritardi nel 2023, l’attuazione e gli esborsi hanno subito un’accelerazione: ai Paesi dell’Ue sono stati erogati 265,4 miliardi di euro, pari a circa l’85% delle tappe fondamentali e degli obiettivi in corso di completamento o dichiarati completati dallo Stato attuatore. 

I fondi del Pnrr destinati al nostro Paese

Se tutto andrà secondo i programmi, entro la fine dell’anno la Rrf avrà erogato più di 300 miliardi di euro dall’avvio dello strumento. La Commissione ha, altresì, dichiarato di aver intensificato le sue azioni volte a sostenere gli sforzi attuativi degli Stati membri ed ha sottolineato come I risultati ottenuti siano stati valutati in modo positivo e soddisfacente. Dunque, nel terzo Rapporto annuale sullo stato di attuazione dello strumento per la ripresa e la resilienza di recente pubblicazione, emerge che i Paesi dell’Ue stanno dimostrando di fare un buon utilizzo delle risorse messe a loro disposizione dal Recovery Fund, nonché di essere sulla buona strada delle riforme indicate nei rispettivi Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (Pnrr), a cominciare dalla doppia transizione verde e digitale.    

Questo quadro generale, che ha indotto la Commissione europea a ritenere “funzionante” lo strumento di ripresa post-pandemico, nasce dalla constatazione dei progressi ottenuti nell’attuazione delle diverse misure contenute nel Rapporto. I risultati relativi alla “transizione verde” sono stati giudicati complessivamente buoni. In particolare, dei previsti 3.214 obiettivi ambientali, circa un terzo, pari a 1.080, sono già stati dichiarati completati dagli Stati membri o valutati dalla Commissione come soddisfacenti, avendo fatto registrare un tasso di crescita del 34%. Inoltre, 355 obiettivi che hanno contribuito alla transizione verde sono stati attuati tra il 1° settembre 2023 ed il 31 agosto 2024. Sebbene sia troppo presto per valutare il pieno impatto del Rrf sulla transizione verde, in quanto gli effetti finali si materializzeranno solo nel più lungo periodo, le tappe ed i risultati ‘green’ già raggiunti hanno comunque contribuito a dare nuovo impulso al comparto ambientale. 

L’Italia è stata più volte citata come buon esempio nell’impiego dei fondi finora ad essa assegnati, specialmente su riforme ed investimenti nei settori della transizione verde e digitale. Tra i casi di maggiore attenzione in tema di transizione verde contenuti nel Rapporto, si legge che «l’Italia ha costruito oltre 200 chilometri di piste ciclabili nelle aree metropolitane e nelle città che ospitano sedi universitarie, il che faciliterà gli spostamenti tra università, nodi intermodali e altri punti nelle aree metropolitane». Ancora, viene preso a modello il nostro Paese per aver «potenziato la resilienza di oltre 172 chilometri di ferrovie nelle aree meridionali e rinnovato le linee ferroviarie di ben sei diverse tratte», nonché per aver «ridotto le discariche irregolari da 34 a 14 (-60%), migliorando la gestione dei rifiuti e riducendo lo stress ambientale». Quest’ultimo riconoscimento è di notevole importanza in quanto premia gli sforzi dell’Italia che, nell’arco dei 12 mesi a cavallo tra il 2023 ed il 2024, ha significativamente ridotto il numero delle procedure di infrazione nel complicato settore delle discariche abusive. Da circa un decennio esse comportano l’erogazione di gravosi oneri sanzionatori: nella sola annualità 2022, per le discariche irregolari, abbiamo dovuto versare a Bruxelles ben 262 Milioni di euro.

Anche nel pilastro della “trasformazione digitale” gli Stati membri hanno compiuto progressi significativi nell’attuare nuove generazioni di infrastrutture e tecnologie avanzate, nello sviluppare competenze digitali per la popolazione e per la forza lavoro (attraverso l’istruzione e la formazione), nonché per sostenere la digitalizzazione delle imprese e dei servizi pubblici. Sotto quest’ultimo aspetto il nostro Paese è stato ancora annoverato dalla Commissione tra gli “esempi rilevanti” in termini di attuazione efficace e vantaggiosa. Nel documento, infatti, si sottolinea come in Italia siano stati raggiunti tre importanti target legati all’”onboarding” digitale delle pubbliche amministrazioni, inteso, quest’ultimo, come un processo interamente on line che consente ai cittadini di accedere ai servizi in modo facile, veloce e sicuro, evitando estenuanti file allo sportello.  Nello specifico, attraverso i fondi del Recovery e gli impegni previsti dal Pnrr italiano, le soluzioni di e-government hanno riguardato: ◉ 6.678 Amministrazioni pubbliche che hanno adottato il sistema di pagamento digitale “PagoPa” (+71% rispetto al 2021);  ◉ 10. 675 altre Amministrazioni pubbliche che hanno aderito e fornito servizi attraverso lo sportello unico di accesso ai servizi pubblici, denominato “App IO (+251% rispetto al 2021); ◉ 1.798 Amministrazioni pubbliche centrali e comunali che hanno aderito alla “Piattaforma di notifica digitale” ed hanno iniziato ad inviare comunicazioni giuridicamente vincolanti (Pec) ai cittadini, alle persone giuridiche, alle associazioni ed a qualsiasi altro ente pubblico o privato tramite la piattaforma. Ma gli apprezzamenti della Commissione nei nostri confronti sono proseguiti nel comparto della “Crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva” dove 25 piccole e medie imprese italiane hanno ricevuto finanziamenti per la partecipazione ad importanti progetti di comune interesse europeo su: ● tecnologia e industria dell’idrogeno; ● microelettronica e tecnologie della comunicazione; ● cloud di prossima generazione; ● investimenti per infrastrutture e servizi. Questi progetti, sottolinea la Commissione Ue nel Rapporto, «finanziano innovazioni rivoluzionarie che contribuiscono alla competitività, all’innovazione ed alla sostenibilità dell’Europa». Passando al settore della “Coesione sociale e territoriale” l’Italia ha adottato una nuova legge quadro per migliorare le condizioni di vita degli anziani non autosufficienti. In particolare, la norma mira a: ◼︎prevedere “Punti di Referente Unico” per i servizi socio-sanitari; ◼︎ riesaminare le condizioni degli anziani non autosufficienti; ◼︎ aumentare l’insieme delle prestazioni socio-sanitarie ed i servizi di assistenza che possono essere forniti a domicilio. Inoltre, prosegue il documento, l’Italia ha potenziato la sua forza lavoro attivando un percorso di formazione, consistente in 1.800 borse di studio, volto ad incrementare le competenze nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale sui temi della sicurezza del personale in materia di pratica medica e di infezioni ospedaliere. In merito alle “Politiche in favore delle future generazioni” il nostro Paese ha altresì offerto un sostegno destinato all’istruzione di almeno 20.000 minori fino a 17 anni, combattendo la povertà ed incoraggiando le pari opportunità per tutti i bambini del Mezzogiorno. Sempre in tema di pari opportunità, l’Italia ha fornito un supporto finanziario all’imprenditoria femminile, favorendo la nascita e/o la crescita di 700 imprese e rafforzando la partecipazione delle donne nelle attività commerciali. 

La parte finale del documento si è incentrata sul RePoweEu, il Piano teso a ridurre la dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi, attraverso la diversificazione degli approvvigionamenti, l’aumento del risparmio energetico e della produzione di energia pulita con fonti alternative. Anche in questo comparto, stiamo migliorando le nostre infrastrutture energetiche, sia attraverso la costruzione e l’ampliamento di un sistema di distribuzione del gas naturale, che con la posa di condotte sottomarine tra la Sicilia e la Campania. In aggiunta, si legge sempre nel Rapporto, l’Italia sta anche realizzando interconnettori di trasmissione dell’elettricità con l’Austria e la Slovenia per migliorare la resilienza energetica e l’integrazione tra le fonti di energia rinnovabile. Nel complesso, l’Europa sta procedendo bene ma è necessario continuare a spingere sull’acceleratore, come ha sottolineato il commissario per l’Economia Paolo Gentiloni: «È fondamentale che gli Stati membri accelerino l’attuazione dei loro piani di ripresa per raccogliere appieno i benefici di questa straordinaria opportunità offerta dall’Unione europea». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Già dirigente coordinatore del ministero dell’Economia e delle finanze – Ragioneria generale dello Stato, con esperienza amministrativa/contabile nel comparto del Bilancio statale e della Contabilità pubblica nazionale. È stato Coordinatore dell’Ispettorato per i Rapporti finanziari con l’Unione europea. Esperto di nuovi modelli aziendali, è autore di numerosi saggi sull’Istituto delle Reti di Impresa. Iscritto al Registro dei Revisori legali presso il Mef e nell’Elenco degli “Innovation Manager” a cura del ministero dello Sviluppo economico. Giornalista.