Pio XII sulla sedia gestatoria “allarga le braccia a Cristo”; sotto il titolo, Papa Pacelli alla macchina da scrivere ossessionato a vita dal “pericolo rosso”

Scrive che Pio XII fece ospitare molti esponenti antifascisti. È vero. Ma Augias, recensendo “Un papa in guerra” di David Kertzer, non dice che in cambio non dovevano nascere Brigate partigiane e quando Ossicini ci provò venne richiamato ufficialmente all’ordine. Lui e solo lui doveva trattare con gli Alleati. Lui e solo lui doveva avere rapporti col generale Clark. E così fu. Non disse un verbo per la razzia al Ghetto e per la deportazione in massa degli ebrei e per quelli salvati dal primario del “Fatebenefratelli” Borromeo, primo italiano ad essere celebrato nel giardino dei Giusti di Israele


Il corsivetto di VITTORIO EMILIANI

CORRADO AUGIAS, RECENSENDO un libro appena uscito su Papa Pacelli (“Un papa in guerra” di David Kertzer) e i suoi silenzi sugli ebrei deportati, ne dà un ritratto molto interessante e vicino al vero. Anche sull’assordante silenzio tenuto sulla terribile retata al Ghetto di Roma. Scrive che fece ospitare molti esponenti antifascisti. È vero. Ma Augias non dice che in cambio non dovevano nascere Brigate partigiane e quando Ossicini ci provò venne richiamato ufficialmente all’ordine. Lui e solo lui doveva trattare con gli Alleati. Lui e solo lui doveva avere rapporti col generale Clark. E così fu. Non disse un verbo per la razzia al Ghetto, per la deportazione in massa degli ebrei e per quelli salvati dal primario del “Fatebenefratelli” Borromeo, primo italiano ad essere celebrato nel giardino dei Giusti di Israele. Il silenzio del Vaticano fu deplorato dall’ambasciatore svedese. 

Augias non ricorda che su Pacelli pesava a vita il terrore del “pericolo rosso” provato quando era Nunzio a Monaco di Baviera e la sua sede era stata letteralmente assediata dai comunisti spartachisti, Rosa Luxembourg e Karl Liebnecht. Il “pericolo rosso” rimase una sua ossessione anche nel dopoguerra con la scomunica di comunisti e socialisti allora frontisti, negando a loro e alle loro famiglie i sacramenti. Non a caso l’elezione di Papa Roncalli fu subito salutata come la liberazione della Chiesa da un arroccamento antico. Nella Resistenza al Nord ben 9 sacerdoti erano stati assassinati o bruciati vivi dai nazi-fascisti e tanti cattolici, a partire dal leggendario “Bisagno”, fondatore della prima brigata partigiana (la Pinan Cichero sopra Chiavari), venivano dalle file cattoliche. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Direttore onorario - Ha cominciato a 21 anni a Comunità, poi all'Espresso da Milano, redattore e quindi inviato del Giorno con Italo Pietra dal 1961 al 1972. Dal 1974 inviato del Messaggero che ha poi diretto per sette anni (1980-87), deputato progressista nel '94, presidente della Fondazione Rossini e membro del CdA concerti di Santa Cecilia. Consigliere della RAI dal 1998 al 2002. Autore di una trentina di libri fra cui "Roma capitale Malamata", il Mulino.