La locandina del film di Greta Gerwig con Margot Robbie e Ryan Gosling “Barbie” è quasi un musical, quasi una fiaba, quasi un cartone animato, quasi una parodia, quasi un manifesto femminista. Ma soprattutto è una intelligente operazione commerciale che sta macinando incassi miliardari in tutto il mondo per la gioia della Mattel, che lo ha prodotto. Divertente dare la caccia a tutte le citazioni cinefile e musicali che la regista Greta Gerwig, autrice anche della sceneggiatura insieme al compagno di vita Noah Baumbach, ha disseminato nel film. Quelle tratte da “The Truman Show”, “Matrix”, “Westworld”, “Toy Stories”, “Rocky” e “Top Gun” sono soltanto le più evidenti La recensione di BATTISTA GARDONCINI * MI DOMANDO QUANTI dei giovanissimi che affollano le sale dove si proietta “Barbie” sappiano che la scena iniziale del film è il fedele rifacimento della scena iniziale di “2001: Odissea nello spazio”, indiscusso capolavoro del grande Stanley Kubrick. Al posto delle scimmie ci sono bambine costrette a giocare alle mamme con vecchie e tristissime bambole, e al posto del misterioso monolite che insegna alle scimmie ad usare un osso come clava c’è una statuaria Margot Robbie nei panni di Barbie, che aiuta le bambine a liberarsi dalla schiavitù distruggendo le bambole della tradizione. Il tutto con la...

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Giornalista, già responsabile del telegiornale scientifico Leonardo su Rai 3. Ha due figlie, due nipoti e un cane. Ama la vela, la montagna e gli scacchi. Cerca di mantenersi in funzione come le vecchie macchine fotografiche analogiche che colleziona, e dopo la pensione continua ad occuparsi di scienza, politica e cultura sul blog “Oltreilponte.org”.