Pedro Sánchez Pérez-Castejón premier spagnolo e segretario del Partito Socialista Non è solo un fatto italiano, la crisi della Sinistra. Quello che sta succedendo in questi giorni in Spagna, con le dimissioni di Sanchez, così come il voto in Turchia, confermano i tempi difficili per le forze progressiste. In Italia sembra che l’unica bussola degli elettori, e da decenni, sia la domanda del “nuovo”. E questo nonostante ci sia anche da noi una società conservatrice, diffidente verso chi propone riforme. Le ricette proposte sono più o meno tutte legate alla giustizia sociale, mentre la risposta dovrebbe avere più coraggio. Proponendo un futuro L’analisi di MASSIMO SCALIA ITALIA, SPAGNA, TURCHIA: una serie di sberle in rapida successione. E il povero “progressista” si interroga su dove la Sinistra sbagli. E piovono ricette. Qui da noi si rilanciano i temi della giustizia sociale come discriminanti, oltre che virtuosi. Ma il povero piddino, messo alla gogna dai media filogovernativi, cioè quasi tutti, che esultano per la fine dell’“effetto Schlein”, se mai ci sia stato, si cruccia: “Ma si doveva proprio inventare quell’armocromista a 300 € l’ora, mentre operai e statali stanno alle pezze? E poi, tutto quel ritardo con il disastro della Romagna… Ciliegia sulla torta, evocare la ‘patrimoniale’ proprio poco tempo prima delle elezioni”. Magari è...
Sinistra, dai una voce al futuro. Una risposta agli italiani, conservatori in attesa del nuovo
Massimo Scalia
Scienziato e politico, leader del movimento antinucleare e tra i fondatori di Legambiente. Primo firmatario, con Alex Langer, dell’appello (1984) per Liste Verdi nazionali. Alla Camera per i Verdi (1987-2001) ha portato a compimento la chiusura del nucleare, le leggi su rinnovabili e risparmio energetico, la legge sul bando dell’amianto. Presidente delle due prime Commissioni d’inchiesta sui rifiuti (“Ecomafie”): traffici illeciti nazionali e internazionali; waste connection (Ilaria Alpi e Miran Hrovatin); gestione delle scorie nucleari. Tra gli ispiratori della Green Economy, è stato a fianco della ribellione di Scanzano (2003) e consulente scientifico nelle azioni contro la centrale di Porto Tolle e il carbone dell’Enel (2011-14). Co-presidente del Decennio per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell’Unesco (2005-14). Tra i padri dell’ambientalismo scientifico, suo un modello teorico di “stato stazionario globale” (2020) (https://www.researchgate.net/profile/Massimo-Scalia)