Alessandria, sabato 6 aprile 2024. L’intervento in piazza di Ornella Vanoni nella manifestazione “No deposito nucleare”; primo a sinistra l’ex centravanti della Juventus Roberto Bettega

Dietro a cartelli e striscioni “No al deposito nucleare”, sabato 6 aprile migliaia di cittadini ed associazioni hanno sfilato per le strade di Alessandria. Un’opposizione corale alla costruzione del deposito nazionale delle scorie radioattive nelle cinque zone dell’alessandrino inserite nella Carta nazionale delle aree idonee (Cnai), in un territorio che ha già pagato e paga un prezzo altissimo all’inquinamento ambientale. Indetta dai Comuni e dalla Provincia, alla manifestazione hanno partecipato anche Ornella Vanoni e l’ex campione juventino Roberto Bettega


◆ Il resoconto di GIAN PIERO GODIO

Più di mille persone alla manifestazione di sabato 6 aprile indetta dai Comuni e dalla Provincia di Alessandria per dire No al Deposito Nucleare. È comparso qualche slogan poco realistico come: “Deposito nucleare né qui né altrove”, che pare ignorare il fatto che grazie alla incauta scelta degli anni ’60 di fare in Italia le quattro centrali nucleari di Trino, Caorso, Latina e Sessa Aurunca e i relativi impianti di Saluggia, Ispra, Casaccia e Rotondella, i depositi nucleari già esistono e sono collocati nei luoghi più a rischio. Si sono sentite anche dichiarazioni poco motivate come quella dell’ex centravanti della Juventus Roberto Bettega: «dove giocheranno i nostri bambini se si realizzerà un deposito grande come 200 campi di calcio?».

In generale però la manifestazione si è incentrata sulla non idoneità idrogeologica e sismica delle cinque aree della provincia che la proposta di Cnai (Carta nazionale delle Aree idonee) definisce invece idonee senza considerare le molte ed autorevoli osservazioni presentate da Comuni, Provincia, Regione e Associazioni. Simpatico e razionale l’intervento della cantante Ornella Vanoni, che frequenta abitualmente il territorio di Alessandria: «Fate bene a lottare per la vostra terra, ma il posto per le scorie andrà trovato». 

Nessuno però ha voluto richiamare il fatto che moltissimi Comuni della Provincia di Alessandria sono da cinquant’anni esposti al rischio dovuto alla presenza dei cinque impianti nucleari “storici” collocati a Saluggia, Trino, Bosco Marengo e Tortona. Ci hanno pensato Legambiente e Pro Natura  del Vercellese che con una propria nota diffusa alla vigilia della manifestazione hanno dichiarato: «Per il deposito nucleare nazionale dobbiamo pretendere una selezione oggettiva, scientifica, trasparente e partecipata, nella quale far valere tutte le ragioni di non idoneità, ma non possiamo tirarcene fuori per principio, perché altrimenti tutti faranno così, e i materiali radioattivi rimarranno nei luoghi attuali che sono i più pericolosi per tutti».

Legambiente e Pro Natura del Vercellese hanno anche invitato a non dimenticare che a Saluggia, in riva alla Dora Baltea e appena a monte dei pozzi di captazione dell’Acquedotto del Monferrato che serve moltissimi comuni anche in Provincia di Alessandria, ci sono oggi materiali radioattivi di ogni tipo per quasi 29 milioni di GBq (Giga bequerel) su un totale nazionale di 39 milioni di GBq. Le due associazioni ambientaliste hanno ribadito che è indispensabile e urgente un deposito per seppellire il nucleare, aggiungendo: «Saremo a fianco di cittadini e amministratori coinvolti dalla proposta di Cnai oppure da autocandidature militari per rimarcare le specifiche criticità dei vari siti in ogni regione e contribuire così a far emergere a livello nazionale il sito più sicuro possibile per tutti. E hanno concluso: «Ma nessuno parli più di nuove centrali nucleari». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Già tecnico dell’Enea di Saluggia, presidente di Legambiente Piemonte ed autorevole esponente di Pro Natura. Memoria storica e attivista infaticabile del movimento antinucleare italiano, si batte da trent’anni per mettere in sicurezza le scorie radioattive sparse nel nostro Paese, ancora oggi ospitati in siti inidonei o a rischio per la sicurezza del territorio.