Per lustri interi ha insegnato ad amare gli alberi e a difenderli dalle aggressioni delle motoseghe impugnate da affaristi e ignoranti. Romagnolo, a lui si deve un patrimonio di conoscenza immenso, frutto dell’operato di straordinarie associazioni di volontariato a cui ha dato vita: “I Patriarchi della Natura” e poi “Rami” (Registro degli Alberi Monumentali d’Italia) che raccoglie non meno di 15.000 alberi monumentali di tutto il territorio nazionale. Dalla collaborazione con Tonino Guerra nacque per l’Expo di Milano la mostra “Il Bosco dei Patriarchi”, promossa dalla Fondazione Bracco. Ricercatore appassionato, Gulminelli è stato anche un militante politico a fianco dei Verdi per contrastare gli abbattimenti degli alberi in ambiente urbano


◆ Il ricordo di SAURO TURRONI

Andrea Gulminelli, armato della sua amata macchina fotografica, va a caccia di piante ed animali; sotto il titolo, Andrea e il gatto Miciccio a zonzo sulle sue spalle

Andrea Gulminelli ci ha lasciato domenica mattina. È stato per noi un maestro, un amico, ci ha insegnato ad amare gli alberi e a difenderli dalle aggressioni delle motoseghe impugnate da affaristi e ignoranti. Ci ha raccontato storie di alberi, sapeva dove si trovava ogni patriarca della Natura, ha iniziato prima di ogni altro a censirli e a promuoverne la conoscenza. A lui si deve un patrimonio di conoscenza immenso. Il frutto dell’operato di straordinarie associazioni di volontariato a cui ha dato vita, “I Patriarchi della Natura” e poi Rami (Registro degli Alberi Monumentali d’Italia), sono il lascito più importante di cui dobbiamo essergli riconoscenti.

La natura d’Italia, di cui ha individuato i simboli più antichi, le specie arboree di cui ha consentito la salvaguardia e la riproduzione grazie al germoplasma dei Patriarchi della Natura che ha poi raccolto sistematicamente e conservato, hanno un grande debito di riconoscenza nei suoi confronti. Dalla collaborazione con Tonino Guerra nacque per l’Expo di Milano la mostra “Il Bosco dei Patriarchi”, promossa dalla Fondazione Bracco, con cui Tonino e Andrea vollero idealmente raccogliere e raffigurare, con venti tele dipinte, in un unico luogo, gli alberi più antichi d’Italia.

Gli importanti censimenti del 2010 e 2011 degli alberi monumentali della Provincia di Roma, con l’esclusione dell’Urbe, hanno costituito l’esempio scientifico di un lavoro di documentazione e conoscenza da estendere a tutta la penisola. Con un’ampia produzione letteraria ci ha raccontato degli alberi della Romagna e d’Italia, quelli che definiva con amore i Giganti, i Patriarchi, gli Alberi Sacri. Ne gli “Alberi straordinari d’Italia”, un prezioso volume di grande formato, ricchissimo di illustrazioni, sostenuto dalla Fondazione Bracco e promosso dall’Associazione Patriarchi della Natura, Andrea ha illustrato e mostrato a tutti lo straordinario patrimonio costituito da “Gli alberi monumentali”, all’interno del quale Vittorio Emiliani ci ha offerto una sintesi su mito e storia degli alberi dal periodo arcaico ai giorni nostri.

Mostra e libro “Alberi straordinari d’Italia” promossi dalla Fondazione Bracco e dall’Associazione Patriarchi della Natura

Andrea Gulminelli è riconosciuto come il più grande dei cercatori di alberi; a lui, e alle sue ricerche, si deve l’esistenza dell’Archivio Rami, da egli stesso ideato e compilato, che oggi raccoglie non meno di 15.000 Alberi Monumentali di tutto il territorio nazionale. Ancora nel 2023, già colpito dal male inesorabile che lo avrebbe poi portato via, ha collaborato intensamente alla individuazione di location per il cinema e l’audiovisivo e come suggestivo patrimonio d’ispirazione per ambientazioni e storie. Richieste dalla Lazio Film Commission per la mappatura dei patriarchi arborei della Regione Lazio, da casa, col suo computer, fonte inesauribile di dati, ha supportato tutto il lavoro fornendo anche le coordinate geografiche di ogni albero. 

Gulminelli non è stato solo il grande ricercatore appassionato che tutti conoscono, è stato anche un militante politico, non è mai mancato il suo sostegno e partecipazione alle tante battaglie con cui abbiamo, come Verdi, contrastato e combattuto gli abbattimenti degli alberi in ambiente urbano. Con lui abbiamo raccolto 5000 firme per salvare dal taglio 19 bagolari in centro a Forlì, imponendo alla fine una nuova piantumazione in oltre 45 aiuole rimaste vuote per anni.

Andrea Gulminelli all’opera per salvare il patrimonio arboreo pubblico di San Lorenzo (Forlì)

Voglio infine ricordare un intervento che facemmo a San Lorenzo nel tentativo, riuscito, di salvare una dozzina di platani avvelenati da alcuni disgraziati che avevano praticato un foro nel tronco per inserirvi qualche veleno, contrastando con successo un attentato al patrimonio arboreo pubblico messo in atto da personaggi che ritenevano gli alberi responsabili di incidenti stradali.

Ciao Andrea, pianteremo una quercia per ricordarti, sulla quale andranno a posarsi i tanti uccelli incessantemente oggetto delle tue splendide fotografie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Architetto e urbanista, dal 1972 ha svolto la propria attività professionale pubblica in qualità di dirigente presso i Comuni di Cervia e Cesena; dal 1986 è stato dirigente all’urbanistica, servizio tutela e valorizzazione del territorio, della Regione Emilia Romagna. Ha progettato, fra l’altro, il Piano Territoriale Paesistico dell’Emilia Romagna, ed è stato responsabile del laboratorio regionale per la sperimentazione della pianificazione ecologica. Dal 1992 e per quattro legislature consecutive è stato deputato e senatore dei Verdi. È stato anche il primo parlamentare italiano a recarsi in Antartide e in Artide per le ricerche sul clima. Dal 2007, per otto anni è stato membro della Commissione scientifica nazionale per l’Antartide (Csna). Nel settembre del 1995 è stato a Mururoa con Greenpeace contro gli esperimenti nucleari e nel ’96 a Cernobyl per il decennale della catastrofe. Dal 1994 al 1996 ha fatto parte della delegazione italiana presso l’Osce. È presidente di una Fondazione con scopi di solidarietà sociale.