Qui e al centro della foto sotto il titolo Zehra Güneş (foto Sakhalinio) La finale di Bruxelles ha fatto rivivere, con un ritmo sportivo di alto livello, i grandi miti greci. Il pregiudizio, quando si dice Turchia, evoca volti olivastri, baffi neri e fez, mentre la Turchia laica voluta da Ataturk sopravvive alla svolta reazionaria di Erdogan anche nella stupenda squadra femminile di volley. E tutte le protagoniste delle due squadre (Turchia e Serbia) sanno fare meraviglie. Quasi tutte con i capelli raccolti in cima alla testa hanno dato vita a code che evocavano, nei rapidi movimenti del gioco, gli antichi elmi in uno scontro tra guerrieri in campo aperto, come quelli raccontati da Omero davanti alle porte Scee di Troia. Espressioni di rabbia o dolore per le palle perse, urla furenti di gioia per quelle vinte erano le maschere del teatro greco che si stampavano sui visi di tutte quelle ragazze. Visi belli  come lo possono essere quelli dei vent’anni L’articolo di HERR K. TURCHIA-SERBIA 3-2 è il verdetto dell’accesissimo incontro finale che domenica sera ha fruttato per la prima volta il titolo di campione europeo alla Turchia; le azzurre, ex campionesse europee, avendo perso il bronzo a favore dell’Olanda, ma confermandosi tra le prime quattro squadre del Continente....

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Non ha mai amato la poesia, in particolare quella contemporanea. Archiloco, Saffo, Lucrezio, Dante, Ariosto, Shakespeare e Leopardi, stop. Per questo, forse, si diletta a cimentarsi con racconti brevi, il romanzo non è nelle sue corde e nemmeno alla sua portata. Fascinato dalla Mitteleuropa di Hofmannsthal, Schnitzler, e sì, pure Roth. Ha un sano disprezzo per quell’orda di umanisti — tutti hanno sicuramente scritto poesie anche dopo i vent'anni — che infesta l'amministrazione pubblica ed è colpevole di linguaggio e procedure, che in nome di Sicurezza e Privacy bastonano impietosamente le parti basse degli utenti; e che vanificano gli sforzi per far risalire l’Italia dall’attuale ultimo posto nella Ue per digitalizzazione. Promette di lardellare con excursus scientifici, episodicamente, qualche racconto. Per contribuire a superare il gap che ha la letteratura italiana, fatti salvi Gadda, Calvino e, in parte, Eco ?. Ma sta anche valutando se non tralignare con un po’ di esoterismo