Momenti diversi delle manifestazioni di Torino nei giorni scorsi e uno dei ragazzi feriti dalla polizia Centomila studenti hanno urlato la loro rabbia contro il ritorno degli scritti alla maturità, contro la morte di un loro compagno diciottenne in fabbrica. E hanno protestato contro le cariche della polizia: nei giorni scorsi aveva ferito decine di manifestanti a colpi di manganello. Principali bersagli della contestazione il ministro Bianchi e il premier Draghi. «Stiamo raccogliendo referti e testimonianze, si è raggiunto un punto intollerabile», dicono. Le loro sono lacrime di coccodrillo, complici della morte di Lorenzo Parelli: «quel modello scolastico uccide, toglie ore alla formazione e ci sfrutta». Al ministro chiedono di ripensare il rapporto della scuola col mondo del lavoro L’analisi di ANNA MARIA SERSALE Carabinieri davanti alla Burimec, l’azienda in cui ha perso la vita Lorenzo Parelli (a destra) «NON SI PUÒ morire di tirocinio, non si può morire in fabbrica», «Di scuola-lavoro non si può morire». Gli striscioni in ricordo di Lorenzo erano in testa ai cortei che il 4 febbraio hanno invaso le piazze in quaranta città. «Lorenzo vive», «Gli immaturi siete voi», hanno scritto i ragazzi sui cartelloni. Centomila studenti hanno urlato la loro rabbia contro il ritorno degli scritti alla maturità, contro l’alternanza scuola-lavoro dopo la...

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Giornalista professionista, ha lavorato al “Messaggero” dal 1986 al 2010. Prima la “gavetta” in Cronaca di Roma, fondamentale palestra per fare esperienza e imparare il mestiere, scelto per passione. Si è occupata a lungo di degrado della città, con inchieste sugli abusi che hanno deturpato il centro storico. Dal 1997 ha lavorato alle Cronache italiane, con qualifica di vice caposervizio, continuando a scrivere. Un filo rosso attraversa la sua carriera professionale: scuola, università e ricerca per lei hanno sempre meritato attenzione, con servizi e numerose inchieste.