Negli ultimi giorni ci sono state due buone occasioni per accendere il televisore: il discorso di insediamento di Mattarella e l’intervista di Fabio Fazio a Papa Francesco. Appuntamenti diversissimi ma capaci di emozionare e, se mi passate il termine, di turbare la nostra mediocre quotidianità. Finiti questi, non ne faranno più di questa lega, di questa qualità Il pensierino di GIANLUCA VERONESI Per un voto fatto molti anni fa, Papa Bergoglio non guarda la televisione CI VUOLE CLASSE, durante una intervista che rappresenta un evento televisivo raro se non unico, a ricordare che il Papa — per un voto fatto ormai molti anni fa — non guarda la tv. Eppure negli ultimi giorni ci sono state due buone occasioni per accendere il televisore: il discorso di insediamento di Mattarella e l’intervista di Fabio Fazio a Papa Francesco. Appuntamenti diversissimi ma capaci di emozionare e, se mi passate il termine, di turbare la nostra mediocre quotidianità. Due “dirette” quasi opposte per forma e circostanza ma con forti similitudini nei protagonisti. Una folla (contraria alle regole di distanziamento) circonda, pentita e osannante, il Presidente. Un vuoto aristocratico il Papa, solo in cattedra in una sala immensa e deserta. Due grandi vecchi, apparentemente impassibili e ricchi di saggezza dopo una vita piena di...
Bergoglio e Mattarella: teniamoceli cari questi nostri grandi vecchi
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Gianluca Veronesi
Si laurea a Torino in Scienze Politiche e nel ’74 è assunto alla Programmazione Economica della neonata Regione Piemonte. Eletto consigliere comunale di Alessandria diventa assessore alla Cultura e, per una breve parentesi, anche sindaco. Nel 1988 entra in Rai dove negli anni ricopre vari incarichi: responsabile delle Pubbliche relazioni, direttore delle Relazioni esterne, presidente di Serra Creativa, amministratore delegato di RaiSat (società che forniva a Sky sei canali) infine responsabile della Promozione e sviluppo. È stato a lungo membro dell’Istituto di autodisciplina della pubblicità.