Un murale al Parco Verde di Caivano, sotto il titolo, la premier Meloni nel quartiere dello stupro di due bambine da parte di un branco di ragazzini nell’area metropolitana di Napoli La premier Giorgia Meloni è andata a Caivano, il 31 agosto mattina, accolta da applausi, qualche contestazione, la richiesta “lavoro, lavoro”. Ma il governo intende veramente impegnarsi per riscattare questo territorio dal degrado sociale in cui è abbandonato? È ragionevole dubitarne. Ecco perché Il commento di VITTORIO EMILIANI A CAIVANO, QUASI 36MILA ABITANTI, paese a nord dell’area metropolitana di Napoli, due bambine di 12 e 11 anni sono state stuprate da alcuni ragazzi poco più grandi di loro. Il fatto criminoso ha riproposto una realtà terribile di degrado sociale: qui nove anni fa era stata violentata e uccisa una bambina di sei anni. Una realtà che regala alla criminalità diffusa giovani e giovanissimi che evadono l’obbligo scolastico per divenire manovalanza della camorra o di altre forme delinquenziali organizzate radicate in Campania e nel Sud in generale. Una realtà terrificante che non trova contro-azioni adeguate dai poteri pubblici nazionali, regionali e locali. Con una diseducazione di massa che rimane cronica. A Filorosso su Rai 3 è stata denunciata con forza, nei giorni scorsi, la piaga dello spaccio criminale di droga a Caivano,...
La lezione di Caivano. Il degrado sociale regala la gioventù al crimine, il governo preferirà fallire
Vittorio Emiliani
Direttore onorario - Ha cominciato a 21 anni a Comunità, poi all'Espresso da Milano, redattore e quindi inviato del Giorno con Italo Pietra dal 1961 al 1972. Dal 1974 inviato del Messaggero che ha poi diretto per sette anni (1980-87), deputato progressista nel '94, presidente della Fondazione Rossini e membro del CdA concerti di Santa Cecilia. Consigliere della RAI dal 1998 al 2002. Autore di una trentina di libri fra cui "Roma capitale Malamata", il Mulino.