C’è da immaginare la soddisfazione di Mattarella che lavora per abbassare la tensione tra ordine giudiziario e classe politica, anche perché si dimostra che i giudici non sono tutti comunisti leninisti. Salvini sveste i panni del ruolo autoassegnato di eroe senza macchia e senza paura, di unico e coraggioso difensore dei confini dello Stato che da domani tornano fortunatamente nelle mani dei doganieri. Si concentri, anche il Pd, sulle cose che contano. Ad esempio la paura: per alcuni elettori di centro destra, addirittura il terrore degli immigrati, secondo il Censis. Con l’anno nuovo, si metta mano finalmente allo ius schole: i figli degli immigrati non saranno più “brutti, sporchi e cattivi”, diventeranno studenti modello e consentiranno anche a noi italiani di “copiarli”, visto che siamo fra i popoli più ignoranti, stando a quanto ci dice — anche qui — il buon vecchio Censis


◆ Il pensierino di GIANLUCA VERONESI

Qui e sotto il titolo; il vicepremier Salvini commenta l’assoluzione, al suo fianco l’avvocata Giulia Bongiorno

Credo che nelle situazioni di emergenza, quando una parte rilevante del Paese è nervosa, in ansia, senza certezze, si faccia viva una superiore intelligenza che contribuisce con un singolo ma iconico gesto a smorzare le tensioni e ad isolare i mestatori di professione. Quel magico momento in cui il buon senso di Istituzioni e uomini si allineano e spiazzano la pigrizia mentale. È il caso della assoluzione di Salvini. Inutile, qui, immaginare quale fracasso, che insulti, che minacce avrebbe prodotto la condanna, obbligando la politica italiana a schierarsi ancora di più sulle barricate (ammesso sia possibile). Questo non solo in casa, visto che ciò che succede in Italia è ormai commentato immediatamente da influenti miliardari americani.

Parlo di una spontanea intelligenza di “sistema” perché naturalmente nessuno dei protagonisti ha parlato con nessuno, nessuno ha tramato o mediato. Tutti hanno fatto il loro mestiere fino in fondo: l’accusa, i giudici, l’accusato. Vedo un unico sicuro vincitore: l’avvocato Bongiorno che incassa il premio professionale più completo. D’altronde per una che ha fatto scagionare Andreotti, questa accusa era una bazzecola. Vedo un unico sconfitto (oltre al Pm): il premier Meloni che non incassa l’arma che le avrebbe consentito di controllare e richiamare all’ordine Salvini nel suo lungo e periglioso viaggio di riposizionamento.

Il presidente Mattarella e il plenum del Consiglio superiore della magistratura

Per Salvini la vedo pari e patta: da un lato la liberazione dai ricatti e dalle norme di incompatibilità varie, dall’altro la cessazione del suo ruolo di eroe senza macchia e senza paura, di unico e coraggioso difensore dei confini dello Stato che da domani tornano fortunatamente nelle mani dei doganieri. Immagino la soddisfazione di Mattarella che lavora per abbassare la tensione tra ordine giudiziario e classe politica, anche perché si dimostra che i giudici non sono tutti comunisti leninisti. Anche il Pd dovrebbe essere soddisfatto che il tema migranti non diventi ancor più divisivo. 

Il recente rapporto del Censis dice due cose fondamentali: che gli elettori del centrodestra mettono al primo posto la questione immigrazione come motivazione di voto e che un terzo di essi si definisce non preoccupato ma terrorizzato. Altroché infinite discussioni “verticistiche” sul campo largo, sugli egoismi vanitosi di pseudo leader: ci si occupi del tema immigrazione con proposte “pratiche”, ben studiate in tutti i particolari e ben spiegate alla popolazione. Il secondo dato impressionante del Censis è che noi italiani siamo tra i popoli più ignoranti, con uno spaventoso analfabetismo di ritorno. Colpa di una mancata riorganizzazione della scuola che dovrebbe derivare dalla diminuita presenza della famiglia (quella “nuova”).

La scuola è una fabbrica degli ignoranti, secondo il Rapporto Censis 2024

Mettendo tutto insieme mi chiedo perché non concentrarsi sullo “ius scholae”. Quando è difficile modificare la sostanza, è ora di provare con l’immagine. I figli degli immigrati smettano di essere “brutti, sporchi, cattivi” e diventino preparati e ambiziosi studenti modello. Ma mi raccomando! In futuro permettano a noi ignoranti studenti italiani di copiare.

Buon anno a tutti!

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Si laurea a Torino in Scienze Politiche e nel ’74 è assunto alla Programmazione Economica della neonata Regione Piemonte. Eletto consigliere comunale di Alessandria diventa assessore alla Cultura e, per una breve parentesi, anche sindaco. Nel 1988 entra in Rai dove negli anni ricopre vari incarichi: responsabile delle Pubbliche relazioni, direttore delle Relazioni esterne, presidente di Serra Creativa, amministratore delegato di RaiSat (società che forniva a Sky sei canali) infine responsabile della Promozione e sviluppo. È stato a lungo membro dell’Istituto di autodisciplina della pubblicità.