Trasmigrazioni linguistiche: dalla lotta contro la pandemia alla lotta dell’Ucraina contro l’invasione russa, nelle due campagne pubblicitarie gestite entrambe dall’agenzia Looma per conto del ministero ucraino della Cultura e dell’Informazione; contro la pandemia sono stati “reinterpretati” nove celebri capolavori: da Raffaello, a Leonardo da Vinci, da Magritte a Michelangelo Buonarroti, da Jacques-Louis David a Frederic Leighton e Giovanni Battista Salvi; contro l’invasione russa i tabelloni elettronici riprodotti qui in alto e nelle foto di questa pagina Siamo entrati da tempo nel nostro terzo anno di combattimento. Nella lotta al virus eravamo tutti dei soldati sul campo di battaglia. Ci si interrogò stupiti sul fatto che a tutti, in tutti i paesi colpiti, fosse scattata automaticamente l’identificazione tra pandemia e conflitto armato. E, oggi, alla luce della incredibile invasione russa, quando ripensiamo a quei giorni la metafora guerresca trionfa ancora di più. Forse non si può scherzare su questi temi ma voglio comunicare il mio malessere morale e fisico di fronte a quanto succede in Ucraina e il senso di colpa nel non potere condividere davvero la loro tragedia Il pensierino di GIANLUCA VERONESI SIAMO TUTTI IN guerra o meglio ci sentiamo tutti in guerra. Non è una novità. Siamo entrati da tempo nel nostro terzo anno di combattimento. Nella lotta al virus...
La viralità della lingua bellica: dalla guerra delle parole sulla pandemia alle parole della guerra in Ucraina
Gianluca Veronesi
Si laurea a Torino in Scienze Politiche e nel ’74 è assunto alla Programmazione Economica della neonata Regione Piemonte. Eletto consigliere comunale di Alessandria diventa assessore alla Cultura e, per una breve parentesi, anche sindaco. Nel 1988 entra in Rai dove negli anni ricopre vari incarichi: responsabile delle Pubbliche relazioni, direttore delle Relazioni esterne, presidente di Serra Creativa, amministratore delegato di RaiSat (società che forniva a Sky sei canali) infine responsabile della Promozione e sviluppo. È stato a lungo membro dell’Istituto di autodisciplina della pubblicità.