Come la Polonia, anche la Germania è carbone-dipendente nell’energia. Ma per affrontare gli obbiettivi di transizione, si è data una scadenza-obiettivo (il 2035) e ha istituito una Commissione sul carbone, per affrancarsi dalla dipendenza di questa fonte d’energia altamente inquinante e impattante sul fronte delle emissioni di Co2. Il piano prevede robusti finanziamenti (quaranta miliardi di euro) ai Lander dove è concentrata la maggior parte dell’attività di estrazione del carbone. Ma le varie Regioni sono già al lavoro di propria iniziativa per affrancarsi dal carbone L’articolo di COSIMO GRAZIANI Qui in alto, una miniera di carbone messa a contrasto con le pale eoliche che devono essere rimosse per continuare l’estrazione della lignite; sotto il titolo, la miniera di Garzweiler. Foto di Ende Gelände (fonte Flickr) ALL’INTERNO DELL’INIZIATIVA dell’Unione Europea iniziata nel 2017 Coal Regions in Transition (Crt) un altro paese al centro della transizione energetica e di riconversione del settore carbonifero era la Germania. L’industria del carbone in Germania è sviluppata su due zone: i lander orientali —Sassonia, Sassonia-Anahalt e Brandeburgo — e il land occidentale del Westfalia-Nord Reno. Per avere meglio un’idea delle dimensioni complessive dell’industria è bene dare qualche numero: quando la Crt è stata lanciata nel 2017, gli occupati nel settore in Germania erano circa trentacinquemila e...

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Dopo la laurea in Scienze politiche e Relazioni Internazionali presso l'Università RomaTre mi sono trasferito prima in Estonia, poi nel Regno Unito e successivamente in Kazakistan per conseguire il Master in Studi Eurasiatici. Mi occupo di politica internazionale e dell'Asia Centrale anche per il Caffè Geopolitico e L'Osservatore Romano. Tra i paesi in cui ho vissuto per studio o per esperienze lavorative ci sono anche gli Stati Uniti, Spagna e Ungheria. In tutti questi paesi, l'obiettivo è stato di immergersi nella cultura locale