Dal 2025 potremmo disporre di una rete europea di stazioni di rifornimento per il trasporto su gomma, che garantirà “ricariche” regolari alle auto alimentate da combustibili alternativi: energia elettrica, prima di tutto, ma anche altre vetture ad energia verde. Il Parlamento e il Consiglio europeo hanno infatti approvato quest’estate il Regolamento che disciplinerà questa necessità – resa ancora più impellente dalla minore autonomia dei mezzi – e che prevede di poter fare rifornimento ogni 60 km


◆ L’analisi di GIORGIO DE ROSSI

Il Parlamento europeo ed il Consiglio, con un Regolamento emanato lo scorso mese di luglio, hanno approvato le nuove regole per facilitare la ricarica dei veicoli verdi. L’Ue vuole realizzare una rete di stazioni di ricarica elettrica (E) e punti di rifornimento di idrogeno (H2), metano liquefatto (CH4) ed ammoniaca (NH3), che saranno pratici ed accessibili quanto i distributori di benzina. La normativa, all’articolo 1, ha stabilito gli obiettivi nazionali obbligatori per la realizzazione di un’infrastruttura sufficiente per l’erogazione di combustibili alternativi nell’Unione per i veicoli stradali, i treni, le navi e gli aeromobili in stazionamento. Anche gli aeroporti ed i grandi porti dovranno fornire elettricità ad aerei e navi. Sono state, inoltre, disposte specifiche tecniche comuni e prescrizioni in materia di informazioni per gli utenti, fornitura di dati e modalità di pagamento applicabili all’infrastruttura per i combustibili alternativi. Le predette regole fanno parte delle misure “Fit for 55” per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e raggiungere la neutralità carbonica nell’Ue. A seguito dell’adozione del Regolamento sull’infrastruttura per i combustibili alternativi, nei prossimi anni, in tutta Europa, sarà disponibile un numero sempre maggiore di stazioni di ricarica e di rifornimento capaci di sostituire i combustibili fossili nei trasporti, con l’obiettivo di contribuire alla decarbonizzazione del settore. La ministra spagnola dei Trasporti, Raquel Sánchez Jiménez, ha dichiarato che: «Il nuovo atto legislativo rappresenta una pietra miliare del pacchetto “Pronti per il 55%”, il quale prevede una maggiore capacità di ricarica pubblica nelle strade delle città e lungo le autostrade di tutta Europa. Vogliamo essere ottimisti – ha concluso la titolare del Dicastero – sul fatto che, nel prossimo futuro, i cittadini potranno ricaricare le loro auto elettriche con la stessa facilità con cui oggi fanno rifornimento nelle stazioni di servizio tradizionali». Tuttavia, ad oggi, secondo l’Osservatorio sui carburanti alternativi ed Eurostat, su 270.000.000 di auto e furgoni circolanti nell’Ue, solo il 5% (pari a 13.500.000) utilizza combustibili alternativi. 

Ma quali sono le diverse tipologie esistenti in commercio? ∎ Combustibili alternativi per veicoli ad emissioni zero: essi includono elettricità, idrogeno e ammoniaca. L’elettricità per le auto proviene da diverse fonti; dalle centrali elettriche che bruciano combustibili fossili, alle energie rinnovabili, fino alle centrali nucleari. I veicoli elettrici non emettono gas inquinanti, mentre le configurazioni ibride richiedono meno olio e riducono le emissioni di CO2. L’idrogeno, ancora da considerarsi nella sua prima infanzia, è spesso utilizzato nei veicoli stradali pesanti ed è estratto dall’acqua o dai composti organici. L’impatto ambientale e l’efficienza energetica dell’idrogeno dipendono da come viene prodotto; o attraverso fonti rinnovabili come solare, eolico o biogas, ovvero utilizzando combustibili fossili. L’ammoniaca può contribuire ad una sostanziale riduzione delle emissioni totali di CO2, poiché i suoi unici sottoprodotti sono acqua e azoto. ∎ Combustibili rinnovabili: i combustibili rinnovabili includono combustibili da biomassa e biocombustibili, combustibili sintetici e paraffinici, inclusa la sopra citata ammoniaca. I biocarburanti sono combustibili biodegradabili, prodotti da oli vegetali, grassi animali o grasso riciclato per ristoranti. Attualmente sono tra i più importanti combustibili alternativi, rappresentando il 4,4% del consumo di carburante nei trasporti dell’Ue. Possono contribuire ad una sostanziale riduzione delle emissioni globali di CO2, se prodotti in modo sostenibile. Tuttavia, esiste il rischio che utilizzino terreni che altrimenti sarebbero stati utilizzati per altri scopi, come cibo o produzione agricola. ∎ Combustibili di gas naturale a basse emissioni di carbonio che concorrono a ridurre le emissioni sulla strada per raggiungere zero emissioni dai trasporti. Tra questi ci sono:◼︎ il gas di petrolio liquefatto (GPL) prodotto da petrolio e gas naturale (metano) e, in futuro, anche da biomassa. Emette il 35% in meno di CO2 rispetto al carbone, il 12% in meno di CO2 rispetto al petrolio e non effonde particelle fini pericolose; ◼︎ il gas naturale compresso (CNG); ◼︎ il gas naturale liquefatto (GNL) ottenuto purificando il gas naturale e raffreddandolo per trasformarlo in un liquido. Ma in che misura il comparto dei trasporti contribuisce all’obiettivo della neutralità climatica?

I trasporti sono responsabili di quasi il 25% delle emissioni di gas a effetto serra nell’Ue. Il grafico mostra, in particolare, la percentuale di emissioni di gas serra per ciascun tipo di trasporto: ■ Trasporto su strada: 71% ■ Trasporto aereo: 14,4% ■ Trasporto navale: 13,5% ■ Trasporto ferroviario: 0,5% ■ Altro: 0,5%. 

Esaminiamo ora gli obiettivi che il Regolamento si prefigge di raggiungere, per tappe, tra il 2025 e il 2030 ed oltre. TRASPORTI SU STRADA ● A partire dal 2025 le stazioni di ricarica elettrica rapida per le autovetture e furgoni con potenza di almeno 150 KW dovranno essere installate ogni 60 km lungo i 9 Corridoi della Rete Transeuropea dei Trasporti (TEN-T): seguendo il Corridoio 5 “Scandinavian-Mediterranean” (tracciato in rosa ●) potremo andare da Palermo a Helsinki in elettrico con almeno una colonnina ogni 60 km! ● A partire dal 2025 le stazioni di ricarica elettrica per i veicoli pesanti con una potenza minima di 350 kW dovranno essere installate ogni 60 km lungo la rete centrale TEN-T e ogni 100 km sulla rete globale TEN-T, arrivando a coprire l’intera rete entro il 2030.  ● A partire dal 2030, stazioni di rifornimento di idrogeno, sia per le autovetture, che per gli autocarri, dovranno essere installate in tutti i nodi urbani ogni 200 km lungo la rete centrale TEN-T   TRASPORTI MARITTIMI ● Entro il 2030, nei porti marittimi più trafficati almeno il 90% delle navi portacontainers e delle navi passeggeri di grandi dimensioni dovrà potersi rifornire di elettricità da terra. TRASPORTI AEREI ● Entro il 2025 gli aeroporti dovranno fornire elettricità agli aeromobili in stazionamento presso tutti i gates e presso tutte le postazioni remote entro il 2030.

Gli utenti dei veicoli elettrici o alimentati a idrogeno dovranno poter pagare facilmente presso i punti di ricarica o di rifornimento con carte di pagamento o dispositivi con funzionalità contactless, senza che sia necessario un abbonamento e nella completa trasparenza dei prezzi. I gestori dei punti di ricarica o di rifornimento dovranno assicurare ai clienti, attraverso strumenti elettronici, informazioni complete su disponibilità, tempi di attesa e prezzi praticati nelle differenti stazioni. Il Regolamento sull’infrastruttura per i combustibili alternativi trova collocazione nel sopracitato quadro “Pronti per il 55%”, presentato dalla Commissione europea il 14 luglio 2021. Il pacchetto mira a consentire all’Ue di ridurre le proprie emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e di conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Dopo l’adozione formale, avvenuta nel mese di luglio da parte del Parlamento e del Consiglio, il nuovo Regolamento sarà successivamente pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea a fine estate ed entrerà in vigore il ventesimo giorno dopo la sua pubblicazione. Le nuove norme troveranno applicazione immediata nei singoli Stati dell’Unione a decorrere dai sei mesi successivi alla sua entrata in vigore: presumibilmente nella primavera del 2024. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Già Dirigente coordinatore del ministero dell’Economia e delle finanze – Ragioneria generale dello Stato, con esperienza amministrativa/contabile nel comparto del Bilancio statale e della Contabilità pubblica nazionale. E’ stato Coordinatore dell’Ispettorato per i Rapporti finanziari con l’Unione europea. Esperto di nuovi modelli aziendali, è autore di numerosi saggi sull’Istituto delle Reti di Impresa. Iscritto al Registro dei Revisori legali presso il Mef e nell’Elenco degli “Innovation Manager” a cura del ministero dello Sviluppo economico. Giornalista