Dopo che il Parlamento Europeo ha approvato l’obiettivo della neutralità climatica (zero emissioni) al 2050, e la riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, il governo Draghi è andato nella direzione opposta. Un Decreto legge concede 30 milioni l’anno di incentivi, fino al 2043, alle imprese che costruiscano infrastrutture per continuare a utilizzare fonti fossili. Dando pieni poteri ai commissari nella costruzione di nuovi rigassificatori, si assoggetta l’area a un vincolo preordinato all’esproprio, toglie trasparenza alla procedura, aggira le leggi che in Italia hanno recepito le Direttive Seveso e rende quasi impossibile per i cittadini intervenire su decisioni che riguardano il loro territorio e la loro stessa vita. Persino sulla sicurezza contro il terrorismo L’intervento di ALESSIO LATTUCA, presidente Movimento per la Sostenibilità Con un Decreto legge del governo Draghi sono stati concessi 30 milioni l’anno di incentivi, fino al 2043, alle imprese che costruiscano infrastrutture per continuare a utilizzare fonti fossili; qui in alto, un pozzo di estrazione del gas; sotto il titolo, un rigassificatore offshore NEL NOSTRO PAESE il “paradosso” ha preso il sopravvento. Nel bel mezzo di una emergenza climatica che provoca catastrofi ambientali e danneggia le persone — a causa principalmente dell’utilizzo delle fonti fossili —, le compagnie Oil&Gas vengono rilanciate su tutta la linea....
Nel Paese del “paradosso” la crisi climatica si aggrava e i soldi pubblici vanno ai fossili
Alessio Lattuca
È presidente di Confimpresa Euromed, amministratore delegato Confidi per l’impresa e direttore generale Cofidi Scrl. Imprenditore agrigentino, si batte da anni contro il rigassificatore di Porto Empedocle (sua città natale), che definisce un “progetto folle”, a pochi passi dalla Valle dei Templi, a ridosso della casa di Luigi Pirandello in contrada Kaos.