I problemi economici a breve o a lungo termine generati dalla guerra in Ucraina non si risolveranno aumentando la produzione attraverso un ulteriore degrado dell’ambiente o alimentando la dipendenza dalle energie fossili: serve una riduzione delle produzioni intensive. Lo scrivono in una lettera inviata a Draghi da 17 associazioni di produttori (firmata, fra gli altri, da Associazione italiana agricoltura biologica, Associazione consumatori e utenti). Con il conflitto armato, il governo italiano ha chiesto a Bruxelles l’esenzione temporanea dagli obblighi di rotazione e diversificazione delle colture e uno slittamento degli obiettivi climatici. Come è successo col petrolio, la guerra diventa un alibi anche per alimentare un ingiustificato aumento dei prezzi. Appello di Macron affinché Mosca consenta che sia portata a termine la semina in Ucraina L’inchiesta di LILLI MANDARA L’Ue deve orientarsi verso pratiche agricole sane, pulite e giuste, unica via per garantire sicurezza alimentare a lungo termine e sostenibilità dei sistemi agroalimentari LO SPETTRO DELLA carestia, la fame nel mondo, soprattutto in quello più svantaggiato come Egitto e Africa del Nord, la sicurezza alimentare tout court sono stati i temi affrontati dai vertici di Bruxelles e dal G7 giovedì 24 marzo. Tanto da indurre Emmanuel Macron a proporre un piano di emergenza per la produzione di cereali con l’obiettivo di contrastare i rischi che potrebbe...
La guerra non deve uccidere anche Green Deal, Pnrr e la Politica agricola comune
Lilli Mandara
Ha lavorato nella redazione abruzzese del “Messaggero” dal 1984 al 2014. Ha seguito per il quotidiano di Roma molte vicende dell’attualità italiana. Dal 2015 è direttore responsabile del blog “Maperò”, testata giornalistica che si occupa in Abruzzo di politica, cultura e cronaca. Collabora col “Fatto quotidiano” e con “Donne Chiesa Mondo”, il mensile dell’“Osservatore Romano”.