La mostra Aalto al Maxxi di Roma (foto Ambasciata di Finlandia); sotto il titolo Alvar Aalto

Il legno è protagonista nelle sue opere, a testimonianza di un forte legame con la natura. Al museo Maxxi di Roma è di scena l’opera del finlandese Alvar Aalto, tra i padri del Movimento Moderno, con in evidenza l’apporto delle donne della sua vita, Aino ed Elissa. Sono la prima e la seconda moglie, entrambe co-autrici delle sue opere. Quando morì Aino, Alvar Aalto ebbe un lutto creativo, per poi tornare l’architetto e designer ammirato nel mondo. La mostra presenta 11 progetti edilizi completati dallo studio di Aalto nel corso della sua lunga carriera, in un allestimento sperimentale che offre ai visitatori diversi modi per ammirare queste opere


◆ La recensione di GIANFRANCO NITTI 

Una mostra attualmente in corso al Maxxi Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma da dicembre a maggio prossimo, ripercorre la storia dell’idea progettuale di Alvar, Aino ed Elissa Aalto, caratterizzata da un’architettura e un design in armonia con le persone e il mondo circostante. Architettura, arte e design sono tutti interconnessi nel pensiero degli Aalto. Gli edifici progettati dallo studio di architettura del finlandese Alvar Aalto continuano a ispirare gli architetti di tutto il mondo; le idee di design degli Aalto possono essere viste in oggetti prodotti in serie in molte case, con diversi pezzi degli anni ’30.

Mostra “Aalto Aino Alvar Elissa” al Maxi di Roma fino al 26 maggio 2024

La mostra presenta 11 progetti edilizi completati dallo studio di Aalto nel corso della sua lunga carriera. L’allestimento sperimentale offre ai visitatori diversi modi per esplorare queste opere di fama mondiale. Nella visione di Aalto, architettura, arte e design sono parti inscindibili di un unicum. Edifici divenuti icone che influenzano gli architetti di tutto il mondo e oggetti di design che, anche grazie all’attenzione dell’azienda alla produzione di massa a basso costo, sono entrati nelle case di molte persone e sono ancora oggi in produzione. “La vera architettura esiste solo dove l’essere umano si trova al centro”, Alvar Aalto, 1958. Sono esposti un numero considerevole di disegni originali provenienti dalle vaste collezioni della Fondazione Alvar Aalto. Oltre ai disegni, la mostra comprende documenti in prestito dal fondo documentario della Fondazione e oggetti, come vetri, mobili e apparecchi di illuminazione, dalla sua collezione di oggetti. Il prestito di quasi 250 oggetti per questa mostra è il più grande realizzato dalla Fondazione Alvar Aalto nel 2023.

Esterno di Santa Maria Assunta a Riola di Vergato, disegnata da Alvar e Elissa Aalto

La visita alla mostra può essere integrata con la lettura di un libro appena uscito in Italia, con un’eccellente versione di Nicola Rainò per l’editore Salani, una biografia visiva di Aino e Alvar Aalto. «Aalto nomina sempre le sue mostre e firma le sue opere con il nome di Aino e Alvar Aalto. Non è solo un gesto da gentiluomo mettere al primo posto il nome di tua moglie; fin dai primi anni di studio, la base del loro matrimonio solido e stabile è stata la collaborazione e la condivisione degli obiettivi. Al di là di questo, il loro vero segreto forse è il fatto che, pur essendo persone completamente opposte, erano allo stesso tempo anche uguali. Alvar Aalto è inquieto, esuberante, imprevedibile, così come Aino è sempre stata concentrata, diligente e riservata. È come se uscissero dal Kalevala. Meno male che attorno a un vulcano scorre ancora acqua». “Aino e Alvar Aalto. Una storia di amore e di architettura”, un libro del nipote dei due grandi architetti e designer che segue il dipanarsi di un progetto di vita che ha unito amore e lavoro, idee e genio. La mostra è curata da Space Caviar.

Contemporaneamente alla mostra, due film raccontano ed esplorano la vita e le opere dei maestri finlandesi dell’architettura e del design moderno. Dedicato a un’unica e straordinaria opera di Aalto – l’unica realizzata in Italia dall’architetto finlandese – il documentario di Roberto Ronchi e Mara Corradi, “Non abbiamo sete di scenografie. La lunga storia della chiesa di Alvar Aalto a Riola” va alla ricerca del prezioso e complesso progetto la cui realizzazione ha richiesto ben tredici anni, fino alla sua inaugurazione nel 1978 dopo la morte dell’architetto, ripercorrendo in parallelo le vicende sociali ed economiche che hanno caratterizzato la provincia di Bologna tra gli anni Sessanta e Settanta. AAlto di Virpi Suutari, invece, ci conduce in un incantevole viaggio attraverso i processi creativi e i progetti più iconici di Alvar e Aino Aalto tra Finlandia, Russia e Parigi, fino agli anni ’50, che aprirono una nuova fase nel lavoro di Alvar, segnata dalla perdita della prima moglie e successivo matrimonio con Elissa. Attraverso materiale d’archivio inedito e le testimonianze di amici e studiosi, il film ripercorre i momenti più significativi della vita di Aalto e la straordinaria progettazione riguardante la storia del modernismo.

Proiezioni

Non abbiamo sete di paesaggi – La lunga storia della chiesa di Alvar Aalto a Riola (2018 – 63′), regia di Roberto Ronchi, Mara Corradi, lingua: italiano con sottotitoli in inglese, tutti i giorni, ciclo dalle 11:30;

AALTO (2020 – 103′), diretto da Virpi Suutari, lingua: finlandese con sottotitoli in italiano, realizzato da Fondazione In Between Art Film.

Informazioni sull’evento 14.12.2023–26.05.2024, Maxxi Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma. A cura della Fondazione Alvar Aalto, Maxxi.

https://www.maxxi.art/events/aalto-aino-alvar-elissa-la-dimensione-umana-del-progetto/

https://www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=OVFCsjT2A4M&embeds_referring_euri=https%3A%2F%2Fwww.maxxi.art%2F&source_ve_path=Mjg2NjY&feature=em

Giornalista pugliese, da tempo residente a Roma, è corrispondente dall'Italia di alcune testate finlandesi. È stato eletto più volte nel Consiglio direttivo dell'Associazione della Stampa estera in Italia, alla quale è iscritto dal 1989.