Copertina del ponderoso lavoro di un infaticabile documentatore Il ponderoso lavoro di un infaticabile documentatore della storia del giornalismo italiano racconta i radicali mutamenti nel mondo dell’editoria giornalistica. Soffocata da Benito Mussolini, la “cura fascista” dell’informazione fu affidata al fratello Arnaldo messo a presiedere l’Albo con cui il regime esclude dalla professione i giornalisti fascisti o afascisti. Passo passo, e con minuzia, il volume ricostruisce la ricomparsa sotto diversa testata dei vecchi giornali strettamente controllati dagli Alleati, man mano che le truppe anglo-americane risalgono la penisola La recensione di VITTORIO EMILIANI “RITORNA LA LIBERTÀ DI STAMPA”, vien da sognare a leggere questo titolo. Purtroppo Giancarlo Tartaglia, infaticabile documentatore della storia del giornalismo, parla in questo ponderoso volume di 617 pagine,134 di note, edito dal Mulino (42 euro) del periodo che va dalla caduta del fascismo alla Costituente (1943-1947). Periodo di radicali mutamenti nel mondo dell’editoria giornalistica che Benito Mussolini, col valido aiuto del fratello Arnaldo messo a presiedere l’Albo che esclude dalla professione i giornalisti antifascisti o solo afascisti, ha stravolto espropriando tutti i legittimi proprietari, gli Albertini del ”Corriere della Sera”, i Frassati della “Stampa”, i Bergamini del “Giornale d’Italia” e così via, salvando soltanto quelli, come i Perrone del “Messaggero” e i Perrone-Brivio del “Secolo XIX” che hanno chinato il...
“Ritorna la libertà di stampa”: un libro di Giancarlo Tartaglia …per sognare sul presente
Vittorio Emiliani
Direttore onorario - Ha cominciato a 21 anni a Comunità, poi all'Espresso da Milano, redattore e quindi inviato del Giorno con Italo Pietra dal 1961 al 1972. Dal 1974 inviato del Messaggero che ha poi diretto per sette anni (1980-87), deputato progressista nel '94, presidente della Fondazione Rossini e membro del CdA concerti di Santa Cecilia. Consigliere della RAI dal 1998 al 2002. Autore di una trentina di libri fra cui "Roma capitale Malamata", il Mulino.