La locandina del film di Yorgos Lanthimos “Povere creature!” con Emma Stone, Willem Dafoe e Mark Ruffalo nelle sale dal 25 gennaio

Dopo essersi aggiudicato il Leone D’oro a Venezia, l’opera di Yorgos Lanthimos è arrivata nelle sale il 25 gennaio. Narra le vicende di Bella Baxter (Emma Stone), un’adulta che si muove e parla come una bambina nella casa surreale del dottor Godwin Baxter (Willem Dafoe). Scappando con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), uomo libertino e senza scrupoli, Bella viene sedotta a compiere un viaggio di scoperta della propria sessualità. Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Alasdair Gray, testo surrealista di forte critica sociale che diventa terreno fertile per le capacità creative del regista greco


◆ La recensione di GIULIA FAZIO

Nel film di Yorgos Lanthimos, Bella Baxter (Emma Stone) è un’adulta che si muove e parla come una bambina nella casa surreale del dottor Godwin Baxter (Willem Dafoe). L’evoluzione delle sue facoltà motorie e cognitive è il cardine essenziale della sua progressione in quanto individuo che, attraverso gli insegnamenti recepiti e l’osservazione sistematica, riesce a “creare” la persona che diventerà. Se la creatura del dottor Frankenstein veniva ripugnata dal suo stesso “padre”, qui è Godwin ad essere il mostro e Bella la sua bellissima creatura. Il mostro di Frankenstein evoca repulsione poiché minaccia lo sconvolgimento dell’ordine sociale, collocandosi fuori dalla norma, ed esso può assumere anche il ruolo di un moderno Prometeo che sfida le imposizioni a favore di nuove vie per l’umanità.

Ciò che rende Bella mostruosa è il suo desiderio di libertà, la propensione all’anticonformismo e la naturalezza con cui rifiuta e non comprende i dettami restrittivi e ipocriti della società. Bella è il prodotto della sperimentazione di Godwin e del trapianto del cervello del feto che portava in grembo. Emerge presto in lei il desiderio naturale di constatare la realtà fuori dalle mura di casa Baxter e scappa con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), uomo libertino e senza scrupoli, che la seduce in un viaggio alla scoperta del mondo e dei piaceri sessuali. I luoghi in cui giungono sfuggono alla realtà e si addentrano nel territorio del fantastico e del simbolico, diventando le tappe del percorso di formazione della protagonista.

Yorgos Lanthimos ed Emma Stone sul set di “Povere creature!”

Le immagini in bianco e nero si tingono così di colori vivaci, segnalando il nuovo orizzonte conoscitivo intrapreso. A Lisbona, Bella inizia un progressivo distaccamento dall’autoritario e possessivo amante che, non sopportando la sua sete di conoscenza, tenterà di recluderla in una nave da crociera per poter esercitare un maggiore controllo. Nonostante gli atti violenti perpetuati da Duncan, la donna respinge le sue pretese e forma delle amicizie utili alla legittimazione della propria indipendenza. Lo spettatore per tutta la narrazione percepisce le cose con gli stessi occhi ingenui di Bella; con e attraverso lei riscopriamo le verità sostanziali dell’esistenza.

Tappa fondamentale del percorso verso l’emancipazione è Parigi: città gotica e futurista in cui Bella scopre la prostituzione e la produzione di guadagno tramite l’utilizzo dei propri mezzi. Con l’irriverente ironia che permane per tutta la narrazione, Lanthimos pone il bordello come l’ambiente ideale per possibilità emancipatorie. Nel successivo rientro di Bella a Londra a causa della malattia di Godwin, la donna è profondamente cambiata rispetto alla sua partenza, e gli eventi che seguono ne sono la conferma.

L’emancipazione si ottiene grazie alla fondamentale capacità dell’individuo di sfuggire alle costrizioni sociali tramite l’autodeterminazione. Ed è per questo che Povere creature! è uno straordinario racconto gotico che cattura per la sorprendente bellezza visiva, la bravura degli interpreti e la regia visionaria, ma soprattutto per la narrazione fortemente contemporanea. Bella rappresenta tutte le creature straordinariamente anarchiche nella cui alterità risiede la bellezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Classe 1994. Aspirante sceneggiatrice e critica cinefila anarchica. La grande passione per la Storia e la Letteratura la portano a laurearsi in Triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli studi di Catania con una tesi in Letterature Comparate dal titolo Jules e Jim, dal romanzo al film. Invece, per assecondare l’altra passione - il cinema - decide di laurearsi in Magistrale in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale presso il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi di Roma Tre. Collabora con alcuni Festival del cinema in Italia e in Canada; e svolge il ruolo di selezionatrice e giurata. La passione per la Settima Arte si affianca a quella per l’Arte e la Letteratura, e non immagina un mondo in cui la cultura muoia senza lottare.