Il nuovo reato introdotto d’urgenza dal governo Meloni è disciplinato dalla legge 434 bis del codice penale. Parla di raduni pericolosi per l’ordine pubblico, stabilendo, come pena, da un minimo di tre a un massimo di sei anni di carcere per gli organizzatori. Nella legge si parla di «invasione per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno». Per alcuni giuristi questa nuova norma sarebbe incostituzionale in quanto l’articolo 17 della nostra Carta stabilisce che: «I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi». La legge 434  indica un reato ben diverso, anche nella gravità, quello commesso da chi provoca il crollo di una costruzione che potrebbe mettere a rischio vite umane (come è stato fatto notare nel caso del rave party vicino Modena) L’analisi di FABIO MORABITO Il rave party interrotto dalle forze dell’ordine nel capannone di Modena; sotto il titolo, foto di Filippo Coscetta “RAVE” VUOL DIRE delirio. E rave party, festa di delirio. Anche se forse la dizione più calzante dovrebbe essere “free party”, festa libera, perché questo si intende: feste musicali a ingresso gratuito, organizzate in modo autogestito. Il governo di destra guidato da Giorgia Meloni e...

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Caporedattore - Primo articolo pubblicato a quindici anni sul "Calcio illustrato". Un libro a vent'anni sulla storia del Partito radicale da Pannunzio a Pannella. Due contratti in Rai, collaborazioni con radio e tv private, migliaia di articoli in una ventina di testate diverse in Italia e all'estero. Oltre trent'anni di lavoro al Messaggero, dove si è occupato di cronaca, politica, sport, interni, esteri. È stato presidente dell'Associazione stampa romana e componente di Giunta della Fnsi, il sindacato nazionale dei giornalisti. Ha coordinato e condotto decine di corsi di formazione professionale