La comunicazione è importante nella politica, spesso viene considerata decisiva e ci si affida credendo che basti organizzarla bene per ottenere il risultato a cui si mira. Ma le cose non sono così semplici. E soprattutto la comunicazione è fatta di tante cose. Anche di gesti simbolici, certo. Si voleva dare un significato simbolico alla convocazione del Consiglio dei ministri a Cutro, cioè il luogo di fronte al quale è avvenuto il tragico naufragio dei migranti partiti dalle coste turche. Sarebbe stato simbolico, ma necessario, ed è stato un errore non farlo, l’omaggio alle bare delle vittime, tra cui diversi bambini. Poi, c’è la comunicazione delle dichiarazioni, ma anche quella dei silenzi. Il silenzio del governo dopo le dichiarazioni di Piantedosi. Il silenzio – assai diverso – di Mattarella nel suo sobrio omaggio alle vittime. Anche il silenzio ha significati diversi, e può dire molte cose La premier e i vice presidenti del Consiglio davanti alla targa nel Municipio di Cutro in ricordo delle vittime del naufragio del 26 febbraio Il pensierino di GIANLUCA VERONESI C’È L’ILLUSIONE GENERALIZZATA in chi fa politica che una massiccia comunicazione possa risolvere ogni problema. Che una buona campagna di informazione permetta di recuperare uno svantaggio iniziale. Non è cosi semplice! Ad esempio non è stato così per il...
La comunicazione a Cutro, l’importanza del silenzio. Dove ha sbagliato il governo
Gianluca Veronesi
Si laurea a Torino in Scienze Politiche e nel ’74 è assunto alla Programmazione Economica della neonata Regione Piemonte. Eletto consigliere comunale di Alessandria diventa assessore alla Cultura e, per una breve parentesi, anche sindaco. Nel 1988 entra in Rai dove negli anni ricopre vari incarichi: responsabile delle Pubbliche relazioni, direttore delle Relazioni esterne, presidente di Serra Creativa, amministratore delegato di RaiSat (società che forniva a Sky sei canali) infine responsabile della Promozione e sviluppo. È stato a lungo membro dell’Istituto di autodisciplina della pubblicità.