Gli oceani (e i mari, come il Mediterraneo) sono aggrediti da tanti tipi di veleni, prodotti e scaricati dalle attività dell’uomo. Veleni che si infilano inevitabilmente anche nella catena alimentare. Tra questi, i pesticidi per l’agricoltura. In circa trent’anni, il consumo di questi prodotti è quasi raddoppiato (Red) — L’USO DI PESTICIDI NEL MONDO – secondo un report delle Nazioni Unite – è quasi raddoppiato dal 1990. Veleni che non si fermano sul terreno e sulle coltivazioni, ma sparsi in abbondanza penetrano nel suolo, e continuano poi a diffondersi. Trascinati dalla pioggia avvelenano i corsi d’acqua. Dai fiumi vengono trasportati e condotti in mare. Dove continuano ad avvelenare. Con gli effetti immaginabili sulla vita marina, e con le conseguenze altrettanto immaginabili sulla catena alimentare. La ricerca ha rilevato che i fiumi con la maggiore esposizione ai pesticidi terrestri si trovano negli Stati Uniti centrali e occidentali (Mississippi e Sacramento), Argentina (Parana), India (Gange), Cina orientale (Yangtze, Pearl e Yellow (Huang He River) e Sud-est asiatico (basso Mekong). Naturalmente, questo non basta a tranquillizzarci sui fiumi italiani, impoveriti dalla siccità e quindi con più concentrazione nell’acqua di prodotti e sostanze inquinanti. I livelli standard di sicurezza sono superati in 13.000 km di fiumi in tutto il mondo. Analizzando le proprietà tossiche di una campionatura...
Il veleno che non dà tregua. I pesticidi dell’agricoltura inquinano il mare: ecco come
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