
Tratta dall’omonimo bestseller della scrittrice inglese Renée Knight, pubblicato in Italia da Piemme, la serie parte dal momento in cui la famosa documentarista Catherine Ravenscroft scopre che il romanzo di un autore sconosciuto racconta un torbido episodio della sua gioventù. Tutta la sua vita, e quella delle persone che le stanno intorno, ne viene sconvolta. Su Apple Tv+ per adesso sono disponibili soltanto tre dei sette episodi diretti dal regista messicano con Cate Blanchett, Kevin Kline e Sacha Baron Cohen
◆ La recensione di BATTISTA GARDONCINI *
► Nel momento in cui scrivo Apple Tv+ ha reso disponibili soltanto tre dei sette episodi di “Disclaimer”, la miniserie diretta dal regista messicano Alfonso Cuarón, vincitore di due Oscar con “Gravity” e “Roma”. Ma bastano per confermare il giudizio dei critici che l’hanno vista in anteprima a Venezia: siamo di fronte a un prodotto magistrale, e alla dimostrazione che la serialità fatta bene può reggere il confronto con il miglior cinema d’autore, senza scimmiottarlo e anzi percorrendo strade per alcuni versi inesplorate.
Certo, Cuarón è assecondato da un cast eccezionale, dove brillano Cate Blanchett, Kevin Kline e Sacha Baron Cohen, e meriterebbero una citazione anche gli tutti gli altri. Ogni volto è al posto giusto in una vicenda che il regista ha costruito come un meccanismo a orologeria, alternando i piani temporali del racconto, le voci fuori campo e i punti di vista, in una vicenda che fino all’ultimo tiene lo spettatore con il fiato sospeso. Qualcuno, non a torto, lo ha definito un prodotto affascinante e al tempo stesso sgradevole, un noir perfetto per un secolo tormentato come il nostro.

Tratta dall’omonimo bestseller della scrittrice inglese Renée Knight, pubblicato in Italia da Piemme, la serie parte dal momento in cui la famosa documentarista Catherine Ravenscroft scopre che il romanzo di un autore sconosciuto racconta un torbido episodio della sua gioventù. Tutta la sua vita, e quella delle persone che le stanno intorno, ne viene sconvolta. Proprio come era accaduto in passato alle persone coinvolte in quella vicenda, che lei, nel suo assoluto egoismo, aveva voluto dimenticare.
Cate Blanchett è perfetta nel ruolo di una donna in carriera disposta a tutto pur di non perdere i suoi privilegi e l’amore dell’ignaro marito Sacha Baron Cohen, mentre un invecchiato Kevin Kline non fatica nel dipingere il personaggio di un vecchio professore ferito dalla vita e deciso a tutto pur di ottenere vendetta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
(*) L’autore dirige oltreilponte.org