Come si può restare indifferenti di fronte all’“assedio totale” di Gaza: “niente più cibo, acqua, medicinali, energia, gas”. Perché sono “animali”… Animali: lo stesso concetto usato dai “coloni” americani mentre sterminavano i nativi di un continente, lo stesso usato dagli stati schiavisti verso gli africani, lo stesso usato dai nazisti per sterminare 6 milioni di ebrei… I giornalisti possono riferire questi concetti senza un moto di sconcerto sui loro volti? E la pietà? Ce n’è pietà per 900 mila bambini?


◆ La lettera aperta di EMILIO MOLINARI

Sono stanco di giurare la mia condanna ai crimini di Hamas prima di parlare di Gaza. Li condanno! Fanno male prima di tutto alla causa palestinese. Non voglio più discutere di chi è l’aggredito e chi è l’aggressore? Non voglio parlare di politica, perché ho perso le parole per farmi ascoltare.

Se il ministro di un paese democratico come Israele dice di Gaza: «Assedio totale! Niente più cibo, acqua, medicinali, energia, gas… sono animali» mentre i suoi carri armati si apprestano ad entrare e i suoi aerei bombardano da giorni e per giorni nessuno si indigna, io mi sento privo di voce. Se la quasi totalità dei giornalisti, dei conduttori Tv, dei personaggi intervistati, dei politici, ripete questo concetto senza commento, senza che appaia un moto di sconcerto sui loro volti, io non so con quali termini posso discutere.

Sono vecchio, la mia memoria è vecchia e vecchie le mie esperienze e il mio modo di ascoltare e di reagire a ciò che ascolto. Mi indigno quando chi dispone dell’informazione non ricorda lo Statuto della Corte Penale Internazionale che recita: «Per sterminio si intende… sottoporre intenzionalmente le persone a condizioni di vita dirette a cagionare la distruzione di parte della popolazione, quali impedire l’accesso al vitto e alle medicine».

Trovo impossibile non vengano loro i brividi mentre ripetono in Tv il concetto: …sono animali. Animali capite? Lo stesso concetto usato dai “coloni” americani mentre sterminavano i nativi di un continente, lo stesso usato dagli stati schiavisti verso gli africani, lo stesso usato dai nazisti per sterminare 6 milioni di ebrei… Sono animali.

Da giorni ascolto impotente questi “informatori dell’opinione pubblica” parlare di ragione della vendetta e fare di questo concetto la nuova cultura del diritto internazionale. Sono vecchio, stanco, vedo il mondo sgretolarsi e ho perso i termini politici per rispondere a questa indifferenza epocale. Devo ricorrere a termini che non mi sono usuali, che stanno nella sfera dei sentimenti umani: la Pietà. Si! Chiedo la pietà per 3 milioni di palestinesi di Gaza, di cui 900 mila bambini. Pietà per evitare e fermare il massacro annunciato.

Perché questo è il problema, rimosso da tutti, ma il solo vero grande e immediato problema: lo sterminio di Gaza. E la pietà? È il solo sentimento di cui dispongo, la ragione… ormai temo sia perduta.

Emergenza Gaza: «doniamo ora»

Riceviamo e pubblichiamo questo appello da “Fonti di Pace Onlus”, di cui Emilio Molinari è fra i fondatori

«Gaza è una maceria. La popolazione è stipata nelle scuole Unrwa, e chi è ancora nelle proprie case è pronta per abbandonarle. Le forze di occupazione israeliane stanno informando centinaia di persone di lasciare le abitazioni. Chi non ripara nella scuola Unrwa, si trasferisce presso parenti, ma anche questa non è l’ultima  sistemazione  e dopo poche ore vengono avvisati di abbandonare la casa.

Negli ospedali la situazione è drammatica, feriti sul pavimento in attesa di essere soccorsi. Il personale medico non è sufficiente. Farmaci medicinali e materiali sanitari diversi stanno terminando. Scarseggiano generi alimentari e nessuno si può muovere a causa dei continui bombardamenti ovunque.

Fonti di Pace raccoglie la richiesta di aiuto della popolazione di Gaza in primis, delle strutture sanitarie e lancia un appello urgente per la raccolta fondi. I fondi raccolti saranno destinati, appena possibile, all’acquisto di generi alimentari e materiali di prima necessità, medicinali e tutto quanto sarà possibile fornire per sollevare il popolo di Palestina dall’ennesima sofferenza».

Puoi fare la donazione a Fonti di Pace:

IBAN IT45N 01030 01656 000002624683 causale: Emergenza Gaza

È tra i fondatori del movimento per l’acqua pubblica in Italia. È stato operaio metalmeccanico di precisione alla Borletti di Milano, dove aveva già lavorato il padre: il primo stipendio a 14 anni come apprendista. Ha partecipato al Sessantotto operaio milanese e alla formazione dei primi Comitati Unitari di Base. Per la sua passione politica e sociale, nel 1975 diventa consigliere comunale a Milano e regionale lombardo con Democrazia Proletaria, di cui è stato anche parlamentare europeo dal 1984 come membro della Commissione per l’energia, la ricerca e la tecnologia. Partecipa al movimento ambientalista e, con i Verdi, viene eletto senatore nel 1992. Nel 2010 ha scritto (con Claudio Jampaglia) il libro “Salvare l’acqua”, edito da Feltrinelli