La federazione delle industrie del farmaco ha aumentato la spesa di lobbying a 5,5 milioni di euro nel 2020. Per AstraZeneca il finanziamento pubblico ha coperto il 97% dei costi di ricerca e sviluppo; per Pfizer BionTech la stima è sotto 1 miliardo di euro, la metà di quanto ha ricevuto in Europa e in America. La fine della pandemia si potrà ottenere con la sospensione dei diritti di proprietà intellettuale su vaccini e farmaci. Emergono intanto dati inquietanti da un report dell’organizzazione no-profit “Ceo” (Corporate Europe observatory) sulle “pressioni” nei processi decisionali della Commissione europea  L’inchiesta di LAURA CALOSSO ¶¶¶ È passato più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria da Sars-CoV-2 e la soluzione al problema sembra lontana. Dodici mesi fa si è deciso di investire principalmente nella ricerca di un vaccino (e non in cure): ma si è fatto davvero tutto il possibile per risolvere la crisi sanitaria? Da ciò che sostiene la Ceo (Corporate Europe observatory), un’organizzazione no-profit che raccoglie e documenta le azioni e gli eventuali effetti dell’attività di lobbying di aziende nazionali e multinazionali sui processi decisionali all’interno dei principali organi dell’Unione Europea, sembrerebbe di no. In un report Ceo afferma di aver scoperto nuovi documenti – del dicembre 2020 – dai quali emerge che «le...

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Scrittrice, giornalista e traduttrice, laureata in Scienze Politiche e in Lettere, Culture moderne comparate, Letteratura tedesca. Ha lavorato come giornalista e addetta stampa. La carriera di scrittrice è iniziata con una menzione di merito al Premio Calvino, edizione 2008/2009, e il primo romanzo "A ogni costo, l'amore" pubblicato da Mondadori nel 2011. Il giornalismo d’inchiesta è la sua passione. Lavora nel mondo dell’editoria e per la Rai.