I vecchi e tradizionali politici di fronte alle grane perseguivano la tecnica di far sbollire la situazione, di mischiare le carte, di placare gli animi. Lei è diversa, le grane le cavalca per dimostrare che è determinata, disinteressata, indipendente. Attizza le polemiche anziché zittirle. Nel momento in cui sul piano internazionale dialoga con chiunque, media tra diversi, cambia opinione, richiama attenzione, deve dimostrare ai suoi di non essersi “imborghesita”

Giorgia Meloni, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano e Carlo Nordio iscritti nel Registro delle notizie di reato della Procura di Roma

◆ Il pensierino di GIANLUCA VERONESI

La nostra premier è molto sveglia, sempre pronta seppur sulla difensiva. È il caso dell’avviso di garanzia… pardon della “comunicazione di iscrizione” inviatole dalla Procura di Roma (atto dovuto). Nel braccio di ferro con la magistratura, dopo le manifestazioni avverse in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, la denuncia è la ciliegina sulla torta. Il capolavoro, infine, è il curriculum del denunciante. Forse non è un caso che nelle stesse ore Magistratura Indipendente, la corrente più a destra, sia risultata vincente nell’elezione del comitato direttivo centrale dell’Anm (Associazione nazionale magistrati), grazie anche ad una affluenza ai seggi mai raggiunta prima.

Ditemi – della vicenda libica – cosa può aver capito il comune cittadino, in una giungla di competenze, obblighi e discrezionalità. A che ora e in che forma è stato avvisato il ministro della Giustizia? E via discorrendo… Forse bisogna riflettere sulle magistrature sovranazionali. È evidente che nell’epoca della globalizzazione imperante anche – anzi soprattutto – il crimine, la delinquenza, la prepotenza si internazionalizza. Al punto di non volere ma addirittura di non potere più riconoscere limiti, confini, competenze locali. Tanto è vero che Osama Almasri deve rispondere di crimini “contro l’umanità”.

Ora però che senso ha che la Corte penale internazionale dell’Aia accusi un altissimo esponente militare di violenze e uccisioni di uomini, donne e bambini ed egli possa aggirarsi per l’Europa assistendo a partite di calcio (compresa la Juve) e nessuno lo fermi e chi lo ferma lo lascia andare? Come si fa a chiedere di arrestare Putin o Netanyahu quando tutti possono fregarsene. Anzi dichiararsi di fatto loro amici nel momento in cui li invitano. La logica vorrebbe che chi lo fa si ritiri dall’accordo stipulato, cancelli la sua adesione alla organizzazione giudiziaria.

Il ritorno a Tripoli del generale libico Njeem Osama Almasri Habistor con l’aereo dei servizi segreti italiani

Finisco con Meloni. I vecchi e tradizionali politici di fronte a grane del genere perseguivano la tecnica di far sbollire la situazione, di mischiare le carte, di placare gli animi. Lei è diversa, le grane le cavalca per dimostrare che è determinata, disinteressata, indipendente. Attizzare una polemica che la riguarda anziché zittirla dimostra coraggio, passione, innocenza. E le permette di mantenere uno scontro ad alta temperatura nella sfida politica interna con l’opposizione, dando soddisfazione al suo elettorato di partenza sempre polemico e poco avvezzo alla politica estera. Nel momento in cui sul piano internazionale dialoga con chiunque, media tra diversi, cambia opinione, richiama attenzione, deve dimostrare ai suoi di non essersi “imborghesita”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si laurea a Torino in Scienze Politiche e nel ’74 è assunto alla Programmazione Economica della neonata Regione Piemonte. Eletto consigliere comunale di Alessandria diventa assessore alla Cultura e, per una breve parentesi, anche sindaco. Nel 1988 entra in Rai dove negli anni ricopre vari incarichi: responsabile delle Pubbliche relazioni, direttore delle Relazioni esterne, presidente di Serra Creativa, amministratore delegato di RaiSat (società che forniva a Sky sei canali) infine responsabile della Promozione e sviluppo. È stato a lungo membro dell’Istituto di autodisciplina della pubblicità.