“Ribaltone” tra il voto ai circoli e quello ai gazebo: Elly Schlein vince le primarie del Partito democratico, è la nuova leader, e sconfigge Stefano Bonaccini, sino a pochi mesi fa suo “capo” alla Regione Emilia-Romagna (lui presidente, lei vice presidente). I sondaggi avevano sempre dato per vincente – e con ampio margine – Bonaccini. Ma c’è voglia di novità anche nel Pd. E la novità Schlein è sembrata, a chi ha votato ai gazebo, la scossa di cui il Pd ha bisogno. Ora però è  necessario che la nuova leader sappia costruirsi attorno una classe dirigente nel partito, in grado di affrontare la situazione di emergenza in cui si trova il Paese


L’editoriale di VITTORIO EMILIANI

CURIOSO PAESE IL NOSTRO che alle primarie fa nettamente prevalere una donna come Elly Schlein che ha doppia nazionalità, non è eterosessuale, non fruiva di appoggi clientelari neppure nella città dove vive, Bologna. Ha quindi prevalso in modo palese il voto libero dei gazebo. Per il Pd che deve chiaramente rifondarsi dalle fondamenta dopo la sconfitta patita dal centrodestra alle ultime politiche il segnale è chiaro e sarebbe gravissimo se non venisse colto con sagacia e intelligenza.

Elly Schlein è senza dubbio politicamente colta, dotata di una visione internazionale e tuttavia deve calarla, come si dice, sul campo. Il Belpaese è in uno stato decisamente preoccupante con un consumo di suolo produttivo ad uso dei vari Amazon favoriti proprio da governatori come lo sconfitto Bonaccini. Con una dorsale appenninica e una chiostra prealpina invase da pale eoliche e rispettive piattaforme che ne hanno esaltato la disgregazione. Con uno sviluppo insufficiente del fotovoltaico per giunta poggiato sopra prati, pascoli necessari al bestiame adatto alle nostre montagne e quindi a produrre latte, yogurt, formaggi tipici selvaggiamente imitati all’estero senza che l’Italia si sia data gli strumenti per reagire adeguatamente a questo fenomeno che procura danni enormi.
La nostra aria è nella pianura padana la più inquinata d’Europa ma troppo poco si è fatto per quella riforestazione con la quale assorbire la Co2 che opprime le città o lo si è fatto in modo sbagliato. Il cahier des doleances sarebbe lunghissimo. Bisogna subito ridare finanziamenti e personale alla ricerca e alla prevenzione. Ma l’evasione fiscale si mantiene elevatissima e soltanto il reddito fisso, da lavoro viene torchiato penalizzando i lavoratori dipendenti, i pensionati e quanti altri non possono sfuggire ad un fisco ingiusto. Né il governo di centrodestra, più di destra che di centro invero, sta assumendo misure di riequilibrio. Al contrario. 
La scuola pubblica è stata dalla destra penalizzata a vantaggio di quella privata, laica e confessionale. E la categoria degli insegnanti, degli educatori statali ha visto impoverirsi stipendi, laboratori, con edifici spesso fatiscenti. Un Paese insomma da “rifare” e per il quale il Pd attuale non sembra davvero in grado di provvedere con una classe dirigente impoverita e culturalmente “vecchia” . Tantomeno il governo delle destre. Come la grottesca, tragica vicenda dei “respingimenti” di migranti che fuggono dalle guerre e dalla fame più nera, dalle carestie, conferma quasi ogni giorno. Con gli assurdi comportamenti alla Piantedosi, mentre nel Paese aumentano e si arroventano tensioni sociali, giovanili, che la semplice, rozza repressione minaccia di infiammare. 
Quindi c’è da augurarsi che attorno ad Elly Schlein si formi rapidamente un gruppo dirigente attrezzato capace di affrontare con scienza e concretezza una situazione che non è esagerato considerare di emergenza con un governo di destra alle prese con una collocazione europea e mondiale che non sembra in grado di tenere saldamente in pugno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Direttore onorario - Ha cominciato a 21 anni a Comunità, poi all'Espresso da Milano, redattore e quindi inviato del Giorno con Italo Pietra dal 1961 al 1972. Dal 1974 inviato del Messaggero che ha poi diretto per sette anni (1980-87), deputato progressista nel '94, presidente della Fondazione Rossini e membro del CdA concerti di Santa Cecilia. Consigliere della RAI dal 1998 al 2002. Autore di una trentina di libri fra cui "Roma capitale Malamata", il Mulino.