SENZA RIMPIANTI, ALESSANDRO GARRONE, nipote del fondatore della grande casa petrolifera, ha venduto tutto il settore Oil dell’azienda e la Erg produce oggi solo energia rinnovabile. Perché il ritorno alle fonti fossili, conseguenza della guerra Russia-Ucraina, «è solo temporaneo … il contributo delle rinnovabili sarà sempre maggiore … oggi produrre energia da fonti come solare ed eolico costa meno che da quelle fossili» (https://www.corriere.it/economia/aziende/23_aprile_11/erg-alessandro-garrone-da-ex-petroliere-vi-dico-perche-energie-rinnovabili-vinceranno-). Coerentemente, 3,3 miliardi di capitale investito sono suddivisi tra eolico, 80%, e solare, 20%, in modo da avere 5 GW di impianti da rinnovabili installati entro il 2027, quasi il doppio degli attuali 3 GW, con un margine operativo lordo che aumenterà di oltre il 20%.  La Erg annuncia acquisizioni a gogò in Europa: «Siamo entrati in Spagna e Svezia, siamo forti in Francia e Germania, in Uk stiamo crescendo. Guardiamo a opportunità anche in altri Paesi europei», dichiara Garrone. Che ha bacchettato il Governo per i ritardi: «Bisognerebbe installare dieci GW all’anno, ne sono stati installati solo tre e per lo più nel solare domestico. Di questo passo non arriveremo mai agli obiettivi al 2030». Più condiscendente con il mondo delle imprese, ha però loro suggerito: «…di seguire l’esempio delle tedesche, più grandi. Servono poli, fusioni, accordi, apertura del capitale. Le nuove generazioni sono più disposte...

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