La locandina della spy-story con Cate Blanchett, Michael Fassbender e un cameo di Pierce Brosnan luciferino gran capo dei servizi segreti britannici

Una spy-story anomala, senza sparatorie e inseguimenti mozzafiato, ma piena di tensione fino all’ultima inquadratura. Con due protagonisti eccellenti, Cate Blanchett e Michael Fassbender in una recitazione in cui la parola prevale sull’azione, quasi teatrale nel suo svolgimento. Nell’ultimo lavoro di Soderbergh tutto è al posto giusto, a cominciare dalla fotografia cupa almeno quanto l’umore dei personaggi. E anche i comprimari meritano una citazione: Marisa Abela, Tom Burke, Naomie Harris e Regé-Jean Page. Pierce Brosnan è luciferino nel cameo del gran capo dei servizi segreti


◆ La recensione di BATTISTA GARDONCINI *

Ma quanto sono bravi Cate Blanchett e Michael Fassbender in “Black Bag – Doppio gioco”. E quanto è stato bravo Steven Soderbergh nel costruire su di loro una spy-story anomala, senza sparatorie e inseguimenti mozzafiato, ma piena di tensione fino all’ultima inquadratura. George Woodhouse e Kathryn St. Jean, marito e moglie, sono funzionari di alto livello nei servizi segreti inglesi. Lui riceve l’incarico di indagare su una fuga di documenti classificati. Tra i cinque sospettati c’è anche la moglie, di cui è innamoratissimo, ma nel loro mondo claustrofobico nessuno può fidarsi di nessuno, e gli indizi che portano a lei sono molti. Così George la fa sorvegliare da un satellite quando lei resta nel vago sui motivi di un suo breve viaggio a Zurigo. Quello che scopre lo mette  di fronte a una scelta difficile tra l’amore e la fedeltà al paese.

Esiste un bene superiore, per il quale si può impunemente mentire e uccidere? È questa la domanda a cui il gelido George, noto nel servizio per avere a suo tempo incastrato il padre traditore, è chiamato a rispondere. E la bella Kathryn sta agendo per un tornaconto personale, oppure si muove per ordini superiori, nel quadro di una operazione di cui lui non sa nulla?

“Black Bag – Doppio gioco” è un film dove la parola prevale sull’azione, quasi teatrale nel suo svolgimento. Ma è più coinvolgente di tanti polpettoni dove le acrobazie degli imbolsiti protagonisti nascondono la povertà delle idee e le sceneggiature raffazzonate. Qui tutto è al posto giusto, a cominciare dalla fotografia cupa almeno quanto l’umore dei personaggi. Di Blanchett e Fassbender ho già detto. Ma anche i comprimari fanno la loro parte e meritano una citazione: Marisa Abela, Tom Burke, Naomie Harris e Regé-Jean Page. Pierce Brosnan è luciferino nel cameo del gran capo dei servizi segreti. Insomma, un film da vedere, soltanto apparentemente minore nella sconfinata filmografia di Soderbergh. © RIPRODUZIONE RISERVATA

(*) L’autore dirige oltreilponte.org

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Giornalista, già responsabile del telegiornale scientifico Leonardo su Rai 3. Ha due figlie, tre nipoti e un cane. Ama la vela, la montagna e gli scacchi. Cerca di mantenersi in funzione come le vecchie macchine fotografiche analogiche che colleziona, e dopo la pensione continua ad occuparsi di scienza, politica e cultura sul blog “Oltreilponte.org”.