Oltre 2 milioni di edifici e più di 727 imprese italiane sono in aree ad alta pericolosità. Gli abitanti che vivono in zone a rischio frane sono oltre 1 milione e 300 mila, quasi 548 mila le famiglie e circa 7 milioni gli abitanti in aree soggette ad alluvione. Collegandosi all’App ora è possibile avere informazioni accurate e scientificamente valide anche su dove acquistare la propria casa o ubicare nuove attività economiche per valutare la vulnerabilità del bene (tipologia costruttiva) e le condizioni locali di pericolosità. Nella Giornata mondiale dell’Ambiente può essere un piccolo esercizio di cittadinanza attiva per ricordarci la fragilità della terra su cui poggiano i nostri piedi tutti i giorni 


ROMA, 5 GIUGNO 2024 (Red) — Superano i 2 milioni e 115 mila gli edifici italiani che insieme alle 727 mila imprese si trovano nelle aree più esposte al rischio idrogeologico. Di quest’ultime, oltre 84 mila ricadono nelle aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata, con oltre 220 mila addetti esposti a rischio; più di 640 mila imprese sono ubicate in aree a pericolosità per alluvioni nello scenario medio. Gli abitanti che vivono in zone a rischio frane sono oltre 1 milione e 300 mila, quasi 548 mila le famiglie e circa 7 milioni gli abitanti in aree soggette ad alluvione. Se la zona dove vivi o lavori si trova in queste aree, ora è possibile verificarlo facilmente, attraverso la piattaforma IdroGeo, inserendo il proprio indirizzo o geolocalizzandosi per sapere se la propria azienda o abitazione è collocata in zone a rischio.

Presentata il 30 maggio a Roma, la piattaforma nazionale IdroGeo sul dissesto idrogeologico è una applicazione web multilingua, multi-device, open source e open data, sviluppata da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che consente la gestione, la consultazione, la condivisione e il download dei dati dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (Iffi), delle Mosaicature nazionali di pericolosità per frane e alluvioni e degli indicatori di rischio. Uno strumento di comunicazione e diffusione delle informazioni a supporto delle politiche di mitigazione del rischio, della pianificazione territoriale, della programmazione degli interventi di difesa del suolo e della progettazione preliminare delle reti infrastrutturali. La piattaforma si aggiorna in continuo, inserisce nuove funzioni nell’ambito dell’infrastruttura di ricerca Geosciences IR coordinata dall’Ispra ed è finanziata dal Pnrr e dal ministero dell’Università e della Ricerca.

Le nuove funzioni della Piattaforma, tra cui quella che permette di ubicare un punto di interesse in mappa e verificare l’esposizione al rischio, sono fondamentali per aumentare la consapevolezza del cittadino e assumono un ruolo sempre più rilevante anche in materia di finanza sostenibile e per la valutazione e gestione dei rischi finanziari (di credito, di mercato, operativo) legati all’impatto economico, dovuto ai sempre più frequenti eventi estremi per effetto dei cambiamenti climatici. Tali informazioni sono di grande interesse per il mondo delle assicurazioni, soprattutto dopo l’introduzione dell’obbligo assicurativo per le imprese contro i rischi derivanti da eventi catastrofici. Essa fornisce, difatti, informazioni armonizzate di primo livello sulla pericolosità per frane e alluvioni sull’intero territorio nazionale, restituendo per un luogo di interesse un report con le classi di pericolosità. A partire da tale screening preliminare, è possibile per le imprese procedere, in presenza di aree a pericolosità, ad un’analisi di rischio di secondo livello, cioè più dettagliato, per valutare la vulnerabilità del bene (tipologia costruttiva) e le condizioni locali di pericolosità (es. altezza idrica nello scenario di riferimento alluvioni, volume/velocità della frana).

IdroGeo ha l’obiettivo di coinvolgere e aumentare la resilienza delle comunità, favorendo una maggiore consapevolezza dei cittadini sui rischi che interessano il proprio territorio e decisioni informate su dove acquistare la propria casa o ubicare nuove attività economiche. La piattaforma è rivolta alle amministrazioni pubbliche centrali e locali, ai decisori, alle autorità di bacino distrettuali, ai soggetti che gestiscono le reti infrastrutturali, alle università e agli enti di ricerca, alle imprese e alle compagnie assicurative, ai professionisti che lavorano nel settore della difesa del suolo e ai cittadini.

«Abbiamo lanciato la piattaforma IdroGeo quattro anni fa in pieno lockdown e oggi possiamo affermare che rappresenta una best practice di collaborazione tra pubbliche amministrazioni nell’ambito della comunicazione, diffusione e messa a sistema delle informazioni sul dissesto idrogeologico in Italia», ha dichiarato il presidente Ispra Stefano Laporta in apertura del convegno Palazzetto Mattei in Villa Celimontana. «Abbiamo bisogno di un cambio di paradigma: la cura del territorio non deve essere più considerata come un costo, ma come opportunità di investimento. E per compiere questo passo è determinante la conoscenza e, con IdroGeo, l’abbiamo resa accessibile a tutti», ha aggiunto il direttore di Ispra Maria Siclari: «le mappe e gli indicatori contenuti nella piattaforma assumono un ruolo centrale, nell’ambito della finanza sostenibile, per imprese e operatori finanziari obbligati ad assicurarsi contro i rischi fisici».

IdroGeo presenta anche Itinerari e storie sulle frane più importanti censite sul territorio nazionale e la navigazione della mappa in 3D: secondo gli ultimi dati ufficiali dell’Ispra, su una superficie nazionale di 302.068 km2, il 18,4% è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (55.609 km2). Degli oltre 213 mila beni architettonici, monumentali e archeologici presenti in Italia, quelli potenzialmente soggetti a fenomeni franosi nelle aree a pericolosità elevata sono oltre 12 mila; raggiungono complessivamente le 38.000 unità se si considerano anche quelli ubicati in aree a minore pericolosità. Dal maggio 2020 ad oggi, la piattaforma IdroGeo è stata utilizzata da oltre 179.000 utenti unici con oltre 390.000 sessioni e 9 milioni di visualizzazioni. La tecnologia usata per la navigazione è stata per il 63,1% via desktop, il 35,3% via smartphone e l’1,6% via tablet. Nel 2024 ha ottenuto il Good Practice Certificate dell’Epsa – European Public Sector Award, nella categoria “Innovazione nelle amministrazioni pubbliche”. — (Si ringrazia l’Ufficio stampa dell’Ispra)

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