La Direttiva Ue sulle acque è considerata la pietra angolare della politica dell’Unione in materia di acque. Il suo obiettivo è stato quello di mettere a disposizione delle persone acqua di buona qualità ed in quantità sufficiente. In particolare, la “Direttiva Acqua Potabile” (Drinking Water Directive, Dwd) mira ad introdurre norme per proteggere la salute dagli effetti negativi della contaminazione delle acque destinate al consumo umano garantendone la salubrità e la pulizia. Questa Direttiva è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo 23 febbraio 2023, n. 18, che fissa, fra l’altro, i valori per nuove sostanze tra cui: il Bisfenolo A bpa, il Clorato e la Clorite, i Pfas (sostanze perfluoroalchiliche) e l’Uranio. La verifica della qualità dell’acqua potabile in condominio è obbligatoria e periodica; ciò al fine di garantire che l’acqua che scorre nei nostri rubinetti risulti sicura e priva di contaminanti. Nei condomìni, pertanto, l’amministratore viene posto al centro del processo di verifica della qualità dell’acqua e sarà suo compito assicurarsi che le analisi vengano eseguite regolarmente e che i risultati siano adeguatamente documentati
◆ L’analisi di GIORGIO DE ROSSI
►Il recente studio condotto dal Gruppo Thea-Ambrosetti (citato ieri nella prima parte dell’articolo) ha evidenziato come nell’Ue i consumi annuali di acqua potabile vedano, ahimè, al primo posto l’Italia con 130 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno, che rappresenta il valore più alto in Europa. Seguono Germania (120 miliardi di m3), Francia (110) e Spagna (100). Considerando invece il consumo di acqua per le necessità quotidiane, ogni italiano utilizza in media 215 litri d’acqua giornalieri, contro i 252 litri dell’Irlanda ed i 324 litri della Grecia. L’analisi, inoltre, ha messo in evidenza “l’impronta idrica giornaliera pro capite” dei 27 Paesi dell’Ue oltre al Regno Unito; in altri termini ha considerato l’insieme dei consumi diretti e indiretti di acqua per abitante, ossia l’acqua utilizzata, sia per le necessità quotidiane, che per la produzione di beni e servizi. In tale graduatoria l’Italia si è collocata al settimo posto con 6.300 litri di acqua di consumo giornaliero pro capite, preceduta da Lussemburgo e Portogallo (6.900 litri al giorno a persona), dalla Spagna (6.700 litri giornalieri pro capite), da Cipro ed Ungheria (6.500 litri giornalieri pro capite) e dalla Grecia (6.400 litri giornalieri pro capite). La Francia è più virtuosa di noi con 4.900 litri (1.600 in meno rispetto all’Italia), e ancora di più la Germania con 3.900 litri. Particolarmente virtuoso il Regno Unito dove ogni cittadino consuma quotidianamente 3.400 litri d’acqua al giorno tra utilizzo diretto e indiretto.
Quale è stato il ruolo delle Istituzioni europee? La Direttiva Ue sulle acque è considerata la pietra angolare della politica dell’Unione in materia di acque. Il suo obiettivo è stato quello di mettere a disposizione delle persone acqua di buona qualità ed in quantità sufficiente. In particolare, la Direttiva europea 2020/2184, conosciuta come “Direttiva Acqua Potabile” (Drinking Water Directive, Dwd), mira ad introdurre norme intese a proteggere la salute dagli effetti negativi della contaminazione delle acque destinate al consumo umano garantendone la salubrità e la pulizia. Questa Direttiva è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo 23 febbraio 2023, n. 18. Quest’ultimo, agli Articoli 10 e 11, fornisce chiare indicazioni in merito ai requisiti minimi di igiene per i materiali (quali le tubature in plastica), i reagenti chimici ed i materiali filtranti attivi o passivi che entrano a contatto con l’acqua potabile. Il Decreto Legislativo fissa, altresì, i valori per nuove sostanze tra cui: il Bisfenolo A bpa, il Clorato e la Clorite, i Pfas (sostanze perfluoroalchiliche) e l’Uranio. La normativa, inoltre, stabilisce che la verifica della qualità dell’acqua potabile in condominio sia obbligatoria e periodica; ciò al fine di garantire che l’acqua che scorre nei nostri rubinetti risulti sicura e priva di contaminanti. Chi sarà responsabile delle verifiche?
Le nuove regole qualificano, all’Articolo 2, come “gestore della distribuzione idrica interna” il proprietario, il titolare, l’amministratore, il direttore o qualsiasi soggetto che sia responsabile del sistema idro-potabile di distribuzione interno ai locali pubblici e privati, collocato fra il punto di consegna e il punto d’uso dell’acqua. Nei condomìni, pertanto, l’amministratore viene posto al centro del processo di verifica della qualità dell’acqua e sarà suo compito assicurarsi che le analisi vengano eseguite regolarmente e che i risultati siano adeguatamente documentati. È importante sottolineare come le verifiche non saranno solo un semplice atto formale, ma rivestiranno un ruolo cruciale in quanto la loro inosservanza sarà soggetta a severe sanzioni previste dall’Articolo 23. In particolare, il gestore idro-potabile che fornisce acqua destinata al consumo umano contenente microrganismi, virus, batteri (la Legionella è causa di gravi infezioni polmonari) e parassiti in quantità tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana (in violazione delle disposizioni di cui all’articolo 4, comma 2, lett. a), b) e c), è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 16.000 a 92.000 euro.
Inoltre, il gestore della distribuzione idrica interna deve assicurare che i valori di parametro rispettati al punto di consegna, siano mantenuti nel punto di utenza all’interno dei locali pubblici e privati (articolo 5, comma 3): il mancato adempimento di tale obbligo è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 30.000 euro. La normativa, all’Articolo 18, prevede che vengano date al pubblico informazioni adeguate ed aggiornate sulla produzione, gestione e qualità dell’acqua potabile fornita, allo scopo di rafforzare la fiducia dei consumatori, di incrementare l’utilizzo di acque dal rubinetto, nonché, in parallelo, di contribuire alla riduzione dei rifiuti e dell’utilizzo della plastica. — (2. fine; la prima parte è stata pubblicata qui ieri)
Già dirigente coordinatore del ministero dell’Economia e delle finanze – Ragioneria generale dello Stato, con esperienza amministrativa/contabile nel comparto del Bilancio statale e della Contabilità pubblica nazionale. È stato Coordinatore dell’Ispettorato per i Rapporti finanziari con l’Unione europea. Esperto di nuovi modelli aziendali, è autore di numerosi saggi sull’Istituto delle Reti di Impresa. Iscritto al Registro dei Revisori legali presso il Mef e nell’Elenco degli “Innovation Manager” a cura del ministero dello Sviluppo economico. Giornalista.
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