La parola “sicurezza” descrive ormai un bisogno e uno stato d’animo montante, connotato da inquietudine, ansia e vera e propria paura. L’aspetto peggiore è l’incertezza, la confusione, l’improvvisazione, la spettacolarizzazione delle migliaia di micro decisioni approvate ogni giorno (e stoppate o modificate il giorno dopo). I mezzi di comunicazione mettono ordine o disordine?
◆ Il pensierino di GIANLUCA VERONESI
E pensare che alla apparenza sembrava che la situazione internazionale si stesse normalizzando, con un presidente americano eletto a grande maggioranza, senza l’incubo di una vittoria striminzita, contestabile dallo sconfitto. Invece l’aspetto peggiore è l’incertezza, la confusione, l’improvvisazione, la spettacolarizzazione delle migliaia di micro decisioni approvate ogni giorno (e stoppate o modificate il giorno dopo). A cominciare dalla geopolitica che sta rimettendo in discussione gli equilibri mondiali. L’Occidente avrà maturato mille difetti ma attenzione a demolirlo prima di avere un’alternativa. Non si capisce più niente! Pochi mesi fa l’alleanza dei Brics sanciva il trionfo inarrestabile del multilateralismo e ora improvvisamente assistiamo – in diretta e sulle spoglie dell’’Ucraina – alla nascita di una nuova e imprevedibile “Yalta” a due.
Aggiorniamo i calendari: solo oggi cessa la “guerra fredda”, crolla il “muro di Berlino” e “finisce la Storia”. Probabilmente chiude la Nato e rinasce il “patto di Varsavia”. © RIPRODUZIONE RISERVATA